Pagina 3 - Il Tassello

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anche non credente, è comunque un
altro portatore di verità. A Madonna
Regina si impara che il cristiano non
può essere arroccato su qualsivoglia
posizione, ma, al contrario, che il
cristiano dovrebbe essere l’uomo
più curioso di tutti.
Il cristiano dovrebbe temere la
ba-
nalità
delle opinioni; non la
diversi-
delle opinioni.
Allora poi, oltre a don Norberto,
ci sono anche molti
altri
(badate
che ho bene in mente volti e nomi!).
Da chi si porta dietro una malattia
invalidante e che pure non rinun-
cia a cercare e ad amare; a chi vive
una vicenda matrimoniale fatta di
paradossale solitudine e che pure
non rinuncia a vivere e a sperare.
Da chi non si lascia ammaliare dal
pessimismo di molti e con coraggio
accoglie la vita regalandoci i bam-
bini della mitica “conigliera”; a chi
non ha figli e pure li vorrebbe, ma
non vive questo con frustrazione e
invece esplora i mille percorsi della
fecondità cristiana. Da chi arriva alla
domenica in chiesa mezz’ora
prima
dell’inizio della messa, nonostante
credenti fervorosi, credenti distratti,
credenti dubbiosi, credenti per poco
o per niente... è bello che ciascuno
semplicemente ci sia!
È bello che
tu
ci sia.
Il guaio sarebbe invece se man-
cassi tu. Un
altro
che non c’è: un po’
meno di verità per tutti.
Grazie a tutti voi...
altri
.
DON
S
TEFANO
le molte cose da fare, e si mette in
fondo a preparare le letture per com-
prenderne meglio il significato; a chi
arriva alla domenica in chiesa rego-
larmente dieci minuti
dopo
l’inizio
della messa, perché magari ha un an-
ziano o un figlio disabile da accudire
e il tempo non basta mai.
Il Signore non mette condizioni:
prima o dopo, soli o in compagnia,
Da più di dieci anni sono un pezzo importante della
portiera di una Y10. L’operaio Angelo (nome inventa-
to, naturalmente!) che quel giorno nella catena di mon-
taggio aveva il compito di sistemare le serrature delle
portiere in una fabbrica Fiat Lancia non sapeva che una
di quelle auto sarebbe stata comprata da un…sacerdo-
te! Da quel giorno in poi ho cominciato a fare i conti
con un’infinità di sorprese! La prima è stata che io, la
serratura di quest’automobile, non venivo MAI usata
dal mio padrone! E mi chiedevo sempre: ma come è
possibile che al giorno d’oggi ci siano ancora persone
che non fanno uso di serrature?! E così io, che pensavo
di essere la parte più importante dell’automobile, mi
sono sentita la più inutile! Non potendo svolgere il la-
voro per cui sono stata pensata e non avendo
mai niente da fare, ho provato a trasformarmi
in una…videocamera! Certo non posso ora
permettermi di raccontare ogni luogo che ho
visto, perché il mio padrone mi ha portato, o
ogni dialogo di cui io sono stata testimone.
Posso però dire qualcosa su che tipo è il mio
padrone (chiaramente visto dal buco di una
serratura!).
Molto presto mi sono resa conto che è una
presenza molto cercata e stimata dai suoi par-
rocchiani: qualsiasi necessità, dubbio, confidenza o do-
manda sorge in una persona, è certo che venga posta
a lui, che trova il tempo per ascoltare, consolare, con-
sigliare, donare il perdono di Gesù…insomma è una
persona molto generosa, che vuol bene e che è voluta
bene.
Coi più giovani e i bambini l’ho visto spesso ridere e
giocare: non ai soliti giochi come palla base però, ma
spesso il suo motto era “inventiamone uno insieme”!
Inoltre ha avuto a che fare, per tutti gli anni che è
stato a Madonna Regina, con delle suore: suor Daniela,
suor Angela e quest’ultimo anno con suor Cristina. Ho
visto nascere una stima e una collaborazione vivace,
profonda e arricchente! Sì, perché era difficile che ogni
anno venissero riproposte le medesime ini-
ziative senza rinnovare qualche aspetto. Da
una “zoommata” sui parrocchiani mi sono
accorta che in questi dieci anni attendevano
curiosi e benevoli i vari cambiamenti. For-
se il più interessante è stato il rinnovo della
catechesi e l’introduzione di un termine geo-
graficamente a noi lontano: OASI e tuttavia
diventato ormai così casalingo da essere in
grado di mettere computer, tv, playstation sul
tasto OFF per radunare l’intera famiglia at-
PENSIERI SULLA “KA” ROSSA