Pagina 13 - Il Tassello

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una foto di un amico; per amare
occorre sporcarsi le mani, get-
tarsi nella mischia, rischiare in
prima persona, sacrificare qual-
cosa di sé e pagare di tasca
propria. Ma forse questo è un
po’ troppo per te. Probabil-
mente, dopo questa mini-
predica, stai storcendo il naso:
sono affermazioni che senti
molto lontane da te e dalla tua
quotidianità.
Per te che partecipi alla
vita degli altri attraverso uno
schermo lcd una proposta del
genere è impenetrabile, sarebbe
più semplice convincerti a clic-
care su aiutiamoipoveridelmon-
do.org o fare una donazione da
un euro con un sms per poi sen-
tirti una persona in pace con il
mondo.
Di certo non te se ne può fare
una colpa di tutto questo perché
il mondo in cui viviamo è fatto
in gran parte così e tu lo hai
trovato in questa situazione.
Siamo noi adulti che dobbiamo
chiederci cosa stiamo realiz-
zando e quale mondo stiamo
preparando o abbiamo già pre-
parato per voi nuove generazio-
ni. Se nessuno ti ha mai raccon-
tato di “farsi prossimo”o dato
esempi di carità e gratuità non è
certo colpa tua.
Per te questo è un mondo
(quello reale, quello dove i po-
veri esistono, quello dove si
può fare del bene) ancora tutto
da esplorare e tocca a noi adulti
attrezzarci per essere delle vali-
de guide.
Certo si assapora un po’ di ma-
linconia e di tristezza pensando
come, davanti a tanti schermi
(compreso anche il tuo), ci sia-
no altrettanti ragazzi e ragazze
pieni di vita ma “poveri in spi-
rito digitali” che hanno bisogno
di qualcuno che vada loro in-
contro per annunciare la pace
vera e non quella targata www.
Con affetto,
I
L
TUO
PROFESSORE DI
R
ELIGIONE
C
ATTOLICA
Detto con schietta sincerità, dopo averci
pensato su ancora una volta… è una desolazio-
ne.
E' chiaro, di fronte all'enorme e vile in-
giustizia che si è consumata, a distanza di così
tanti anni, ci si può solo sentire impotenti.
E' un colossale
caos
che si cristallizza solida-
mente ogni giorno che passa, e che traspare ne-
gli sguardi delle tante persone per cui abbiamo
speso qualche ora del nostro veloce tempo.
La differenza tra la nostra quotidianità di
sempre, qui a casa nostra, e la loro necessità di
vivere umanamente ogni giorno è talmente
grande che ci si sente impotenti davanti a tutto
ciò.
Oggi più che mai si ha la convinzione che
siamo chiamati a dare anche solo un bicchiere
d'acqua a cento di questi nostri fratelli più pic-
coli, più bisognosi, o solo “più ultimi” di tanti
altri, anche se ci sembra la solita goccia d'ac-
qua nel mare delle necessità. Le valutazioni le
lasciamo al Padre di tutti noi; forse Lui non è
tenuto a condividere la nostra impressione di
impotenza materiale, logistica, e organizzativa,
di fronte a tutto questo.
Però noi un briciolo di FEDE ce l'abbia-
mo forse ancora, per cui siamo portati a creder-
ci sul serio e, spendendo l'unico tesoro che è
“l'Amore”, eccoci di nuovo in Bosnia a portare
la
Vostra generosità.
Durante l'ultima visita a Sarajevo sono
state aiutate:
3 famiglie con grandi difficoltà economiche
e di salute;
5 ragazzi della scuola "Alija Nametak"
(con alle spalle seri problemi famigliari);
l'orfanotrofio Bjelave;
l'orfanotrofio di Vitez;
e il reparto di Pediatria dell'ospedale di
Sarajevo - quartiere Bjelave.
Quest'ultimo è un reparto di Chirurgia Infantile
dove vengono operati bambini da tutta la Bo-
snia per le più disparate patologie, le cui fami-
glie hanno vissuto esperienze di estrema pover-
SEGNALI DI PACE
SARAJEVO DICEMBRE 2008
U
N
PENSIERO DOPO
L
ARRIVO
DI
BABBO NATALE
A
SARAJEVO