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AVVENTO DI CARITA’ 2008
La Diocesi di Milano si unisce alla Fondazione Francescana per la Terra Santa per il bene
della Comunità Cristiana in Terra Santa indirizzando le opere caritative diocesane di Avvento
al sostegno delle comunità cristiane di quella regione secondo i seguenti progetti:
- costruzione di nuove case
- sostegno agli studi per i bambini
- borse di studio per studenti universitari
- sostegno alla Fondazione Francescana.
La nostra parrocchia ha contribuito al progetto raccogliendo con i salvadanai la somma di 1000 euro.
Questo è l’argomento che lega con un filo
sottile tutti gli articoli di questo numero del Tassel-
lo.
Un argomento scelto con non poche perples-
sità visto che non è facile da commentare e molto
delicato: le parole vanno ben ponderate e meditate.
Per quanto mi riguarda, il veicolo di comuni-
cazione che preferisco è il commento alle opere
d’arte, infatti cercherò di commentare con molta
umiltà, un altro dipinto del prete/artista Sieger Ko-
eder, che richiama in modo chiaro l’argomento.
Al centro del dipinto,
che
cattura
subito la nostra attenzione c’è
l’arca; essa ci riporta alla
mente subito il diluvio univer-
sale causato dalla reazione di
Dio al male dilagante nel
mondo.
Il quadro si può divi-
dere in due parti: quella in
basso, dove Dio assiste alla
tragica conseguenza della
malvagità degli esseri uma-
ni illustrata con colori scu-
ri e tetri e i simboli di di-
struzione e di guerra
(scheletri umani e teschi,
chiari simboli di morte);
quella superiore dove
Noè trova grazia da par-
te di Dio. La prima sce-
na provoca tristezza e
rimorso, la seconda su-
scita benevolenza e speranza.
Potremmo dire così: la parte inferiore dell’o-
pera illustra in quale degrado cadrebbe l’umanità se
Dio usasse il metro della giustizia retributiva che
darebbe all’uomo quanto gli spetta. La parte supe-
riore, invece, è l’emblema dell’opera di grazia di
Dio, che va al di là delle logiche umane del “
do ut
des
” a favore del sistema della grazia che salva e
ridona vita. Dio, alla fine, sceglie sempre la miseri-
cordia.
Devastazione e salvezza contrappongono e cammi-
nano fianco a fianco; con l’aiuto di Noè e della sua
Arca, che fa da mediatore tra Dio e gli esseri uma-
ni, l’umanità sarà salva.
L’Arca sorge leggermente al di sopra dell’ac-
qua, come una fragile ma positiva scialuppa di sal-
vataggio (vediamo i colori dell’arcobaleno riflessi
sul tetto).
Alla finestra, Noè, rappresentante dell’uma-
nità intera, guarda in alto e aspetta fiducioso e con
ansia l’arrivo della colomba bianca con il ramo d’-
olivo nel becco, che rappresenta la rinascita della
vita sulla terra.
Sullo sfondo uno splendido
arcobaleno il cui spettro cromatico
si riflette anche nelle acque sporche
e contaminate, segno che Dio non ci
abbandona alla nostra inevitabile
morte ma opera per la salvezza del-
l’umanità.
L’arco di Dio tra le nuvole è il
simbolo del patto di pace che Dio sta-
bilisce con l’umanità intera: Dio sot-
terra l’ascia di guerra e ogni volta che
l’arcobaleno apparirà tra le nuvole si
ricorderà del suo patto fatto con l’uo-
mo.
Allargando il discorso e ricordan-
doci che anche Mosè trovò la salvezza
su una minuscola “imbarcazione” abban-
donata alle acque del Nilo, possiamo
pensare che Dio abbia legato la storia
della sua alleanza con il popolo eletto e
con ciascuno di noi a due gusci galleg-
gianti sulla potenza delle acque. E come
noi abbiamo un tesoro in vasi di creta (vedi 2 cor
4,7) così anche Dio ha custodito il suo tesoro in
una fragile struttura che ha affrontato la violenza
delle acque.
A
NTONELLA
M
ARTINO
L’immagine a colori del dipinto è visualizzabile
sulla home page del sito parrocchiale:
www.santamariaregina.it
L’ANGOLO DELL’ARTE
PACE...