Pagina 3 - Il Tassello

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Scambiatevi un segno di
pace; pace bene; la pace sia con
voi; il Signore vi dia pace; vi
lascio la pace, vi do la mia pa-
ce; dai, facciamo pace; speria-
mo che torni la pace…
Tante, tantissime sono le
frasi che ogni giorno nei nostri
dialoghi quotidiani, e anche nel-
la liturgia, esplicitano un augu-
rio di pace o un invito a costruir-
la.
Sarà forse
come il prezzemolo
che in cucina va
dappertutto, o è
come il lievito, che,
aggiunto all’impa-
sto di tutti gli in-
gredienti, rende la
pasta ciò che è: non
una schiacciatina
ma una soffice pagnotta pronta
per essere cotta e… mangiata?
Del resto anche Gesù dopo
essere apparso ai suoi discepoli
da risorto li saluta dicendo: pace
a voi.
Chi tra noi ha vissuto la
guerra dirà certamente che a
quel tempo mancava proprio
tutto: non solo i soldi, il lavoro,
il cibo, ma ciò che mancava di
più era proprio la pace. Ora che
non siamo un paese
ufficialmente in guer-
ra, possiamo dire che
ciò che fa notizia sono
gli odi personali, col-
tivati da tempo nel
cuore, soprattutto se
sfociano in azioni vio-
lente. Un omicidio
potrebbe succedere
anche nel paesino più sperduto
della nostra nazione; stiamo pur
certi che il telegiornale domani
sarà prontissimo ad aggiornare il
“bollettino di guerra e violenza”.
La guerra non si fa solo
con le armi, ma è guerra quando
si coltivano nel cuore sentimenti
di vendetta, antipatia, insoffe-
renza o indifferenza verso una
persona o una situazione. Chiu-
dere la porta verso qualcuno o
alzare un muro con un fratello è
guerra… allora si capisce bene
perché la guerra non è solo Iraq,
Israele, Sudan, ma è Madonna
Regina tutte le volte che non si è
disposti a sciogliere la rabbia o
aprire un varco nel muro che
divide dal fratello.
S
UOR
C
RISTINA
La tradizionale Giornata Mondiale della Pa-
ce, che la Chiesa propone da più di 40 anni nel
giorno di Capodanno, incrocia in questo inizio del
2009 l’andamento della crisi economica che sembra
interessare un po’ tutte le regioni del pianeta.
Il collegamento tra i due temi è suggerito dal
messaggio di Benedetto XVI in occasione della
Giornata della Pace, intitolato:
Combattere la po-
vertà, costruire la pace
. Al n. 7 del Messaggio, il
Papa ricorda infatti l’
attuale crisi alimentare
che,
secondo recenti stime della FAO, ha portato a quasi
un miliardo (40 milioni in più rispetto all’anno
scorso) il numero delle persone che nel mondo sof-
frono la fame. La crisi alimentare è caratterizzata,
ricorda il papa, «non tanto da insufficienza di cibo,
quanto da difficoltà di accesso ad esso e da feno-
meni speculativi e quindi da carenza di un assetto
di istituzioni politiche ed economiche in grado di
fronteggiare le necessità e le emergenze».
L’idea di fondo del Messaggio, che riprende
una posizione ormai consolidata nell’insegnamento
della Chiesa, illustrata negli ultimi decenni nelle
encicliche sociali di Paolo VI e di Giovanni Paolo
II, è che occorre saper governare il «complesso fe-
nomeno della globalizzazione», per evitare che
squilibri rescenti tra ricchi e poveri e quindi le si-
tuazioni di povertà e di ingiustizia che interessano
intere popolazioni diventi-
no terreno fertile per la
nascita di violenze e
conflitti.
Il Messaggio è piut-
tosto complesso, ha
tutt’altro che i toni
della meditazione o
della semplice esor-
tazione e si addentra inve-
ce in un’analisi non superfi-
ciale e competente di molti
fenomeni che caratterizzano lo
scenario attuale della globalizza-
zione economica. L’impressione, per il lettore non
abituato a questo tipo di analisi, poco introdotto nei
meccanismi complessi dei rapporti economici e
politici e dei movimenti finanziari internazionali, è
immediatamente quella di trovarsi di fronte a realtà
troppo grandi, che, come si dice, “passano sopra le
nostre teste” e quindi sembrano interrogare poco le
nostre coscienze.
Forse, una prima responsabilità, un compito
modesto e però prezioso che ci possiamo assumere
di fronte a questo Messaggio, è proprio quello di
ricercare un’informazione più puntuale, più chiara,
più efficace riguardo a questi problemi. Superare
PACE E LOTTA ALLA POVERTÀ
PACE A VOI
PENSIERI SULLA KA ROSSA…