Pagina 14 - Il Tassello

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I sogni son desideri
Il fiocco rosa
P
er logica, se ci chie-
dono di parlare dei
sogni, siamo più
portati a pensare ai no-
stri; più difficilmente pen-
siamo a quelli degli altri.
Alcuni sono e resteranno
dei sogni, cose che non si
realizzeranno mai.
Altri, facendo i “passi
giusti” e grazie alla Divi-
na Provvidenza, anche se
sembrano cose irraggiun-
gibili, con il tempo si com-
piranno. Devo dire però
che è bello anche vedere
negli occhi degli altri un
sogno realizzato. L’attesa
per poter donare amore…
l’emozione, l’ansia e la
trepidazione, per un “parto”
diverso dal comune…e final-
mente un viaggio che fa rag-
giungere la gioia del “dono di
un figlio”. Quanta gioia leg-
go nei loro “nuovi occhi” di
mamma e di papà. Lei ha oc-
chi sfavillanti, lui teneramente
profondi ed entrambi innamo-
rati della loro bambina. Non
conosco i loro pensieri! Prima
della loro partenza un saluto
ed un abbraccio forte a lei ma
ora, per un attimo, mi colpisce
di più la figura maschile che,
come Giuseppe, ammira, non
perde di vista la nuova creatu-
ra. Uno sguardo che, in mez-
zo a qualche ruga, le parla e
sembra dirle: “Io avrò cura di
te! Non aver paura ci sono
io ora! Ti terrò tra le mie
braccia, anche quando sa-
rai grande veglierò sem-
pre su di te.” Le sue mani
la circondano e la sorreg-
gono, le accarezzano le
manine e controllano ogni
ditino, i baci continui che
la “consumeranno”… tut-
to proviene da quel sorriso
costante nel cuore, quella
luce si rispecchia sul viso
di entrambi i genitori.
Una luce simile doveva
esserci anche quella not-
te a Betlemme, quando
Dio, facendosi bambino,
si è reso “comprensibile”
all’uomo nella sua realtà
d’amore. “Un bambino è nato
per noi, ci è stato dato un fi-
glio.”
Quindi invita anche noi ad
incamminarci col cuore per ve-
dere il bambino che giace nella
mangiatoia, felici d’ incontrare
il suo sguardo d’Amore.
Antonella
protese verso gli altri e probabilmente il mon-
do cambierà, o potrebbe cambiare. C’è ancora
un’altra frase da citare: “Se nella mente tua
nascesse qualche idea, il mondo aspetta te, ma
non cambiare mai, via via che salirai gradino
per gradino” Sono i temi delle grandi idee, delle
grandi scoperte, di qualcuno che ha veramente
qualcosa da dire, ma anche della carriera, del
successo da prendere con le dovute misure.
L’arrivare in alto senza ”sgomitare”, specie
nei luoghi di lavoro, è una prerogativa indispen-
sabile per un vivere civile, rispettoso e corretto.
E non vorrei che fosse solo un sogno o una spe-
ranza tutto quello che finora ho descritto. Il so-
gno di un mondo differente, aperto alle diversi-
tà, dove ciascuno di noi porta il suo mattoncino
di contributo, deve essere una realtà, non solo
una flebile speranza o un tiepido augurio.
C’è da fare, bisogna cambiare marcia, e per
questo occorre tornare semplici come la maggior
parte dei bambini e giusto giusto finisco con una
frase della canzone: “….e l’uomo si risveglierà
con gli occhi ed il cuore di un bambino che non
può tradire mai”.
Giovanni