Pagina 11 - Il Tassello

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Dopo la quarantena
Porta il mio biplano Le antiche insegne e il
valore
Ali forti e tiranti Possente il motore
Voliamo radenti Da circa sei ore
Inseguo le stelle Nessun timore
E’ quasi luce Vedo l’alba ormai
Mi batte il core Andiamo un po’ più in su
Saliamo verso il blu...
E no... non sono gli angeli
Che ora ci stan portando via
ma questo spazio infinito quest’armonia
quest’armonia
viaggia l’aeroplano punta il sole leggero
se viro piano si tinge d’oro
questa macchina alata questo vecchio gabbiano
mi sta portando dove è sempre sereno
soli verso il mattino
e si voglio volare
perché così così sono io
e poi sentire il vento e sentirmi mio
così voglio volare
perché esisto anch’io e solcando il cielo
trovarci Dio trovarci Dio solcando il cielo
trovare Dio, trovarci Dio
e poi sentire il vento
trovare Dio, trovarci Dio.
Trovare Dio
“E
si’ voglio volare, perché cosi’ sono
io e poi sentire il vento e sentirmi
mio……cosi’ voglio volare perché
esisto anch’io”…. Tutte le volte che ascolto
questo brano inciso dai Nomadi nel 2002 (una
volta tanto una canzone recente… dirà qual-
cuno!) mi vengono i brividi e qualche volta
anche i lacrimoni per la gioia.
“Trovare Dio” è una canzone secondo me
molto bella, da ascoltare ad occhi chiusi fa-
cendosi rapire dalla bella voce di Danilo Sacco,
il cantante dei Nomadi. Il motivo parte pia-
no, quasi lentamente, come lentamente sembra
partire il vecchio biplano citato nel testo. E poi
i toni salgono, come anche i giri del motore “di
questa macchina alata, questo vecchio gabbia-
no” fino a portarci tutti su, là in alto “dove
sempre è sereno”. La musica sale di tono, la
voce si alza e si arriva lassù, e ...”solcando il
cielo trovarci Dio”. Quale augurio migliore
in vista della prossi-
ma
Pasqua
per ciascuno di noi?
Trovare, o
meglio, ritrovare Dio
n e l l a
nostra vita quotidia-
na,
nelle nostre azioni di tutti
i giorni, nei nostri incon-
tri, nelle nostre parole. E
se qualcuno in questi mesi
l’ha smarrito, lo ha dimenticato,
magari lo ha anche bestemmiato,
quale occasione migliore della settimana
santa, con tutte le sue celebrazioni, i ricordi, i
momenti di preghiera, di silenzio, per ricomin-
ciare, per recuperare, per ritrovare il rapporto
con Dio? Dio è libertà, è verità, è giustizia e
pace e c’è ovunque. Si può benissimo trovare
nel vento (come scrive il testo, mia libera in-
terpretazione), poeticamente “solcando il cie-
lo”; più in concreto Dio c’è in ogni persona che
incontriamo. La ricerca a volte non sarà faci-
le, le circostanze (qualcuno le chiama “il pac-
chetto della vita”) a volte ci potranno mettere
i bastoni fra le ruote, ma il mio augurio, che
estendo a tutti, è che si arrivi ad un traguardo e
Dio diventi la meta di tutti quelli che si dicono
cristiani. Tornando alla canzone, questo cre-
scendo musicale esplode sul finire quasi con
un urlo: “Trovare Dio” è ripetuto molte volte,
come una vera liberazione. Per i “navigatori”
d’internet consiglio di andare a cercare su you-
tube la registrazione del pezzo fatto il giorno
dell’Epifania in una chiesa vicino a Napoli: il
coro che accompagna i Nomadi è veramente
notevole e dà ancora più spessore a questo mo-
tivo che vale proprio la pena di essere ascolta-
to. Magari, come ho detto all’inizio, ad occhi
chiusi, lasciandosi trasportare, “
salendo verso il blu…”. Ma poi
svegliamoci, fra una settima-
na è Pasqua e fuori è prima-
vera…
Giovanni