Pagina 14 - Il Tassello

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Buongiorno Vita
Fiocco azzurro
“S
tanza 68: ci siamo!” disse Ched-
donna, rivolgendosi al drappello di
donne che la seguiva per i corridoi
del reparto maternità. Ai lati della porta, due
fiocchi azzurri annunciavano allegramente
l’arrivo di due nuovi rappresentanti dell’al-
tra metà del cielo. “Allora è un maschietto!”
esclamò Nonnanenna, che, guardando la for-
ma della pancia della Fulvia, si era già fatta
una sua idea. “Sì” confermò Cheddonna, la
prima ad aver ricevuto la notizia.
“E come l’ha chiamato?”si informò Ched-
dolce, alla quale la mancanza di notizie pro-
curava un certo disagio.
“Non l’ha ancora deciso…” bisbigliò Ched-
donna, entrando per prima nella stanza, e ri-
volgendo un sorriso smagliante alla Fulvia, che
stava seduta accanto alla finestra, con l’aria
stanca e ancora un po’ sofferente di chi ha ap-
pena partorito.
“Quando è nato Bimbo-x ho avuto un tra-
vaglio di trentasei ore, poi mi hanno indotto il
parto, e siccome non nasceva mi hanno dovuto
fare il cesareo!” disse Laluisa, che cercava di
essere solidale.
“Ah, no” -ribattè Cheddonna- “io il cesareo
l’ho preteso! Mi sono addormentata e, al risve-
glio era tutto finito. Ma perché soffrire inutil-
mente, dico io!”.
“Una volta che il bambino è nato è tanta
la gioia che si dimenticano subito i dolori del
parto!”concluse saggiamente Nonnanenna.
Su un lato della stanza, una parete di ve-
tro divideva una piccola nursery dal resto del
mondo; dentro, l’una accanto all’altra, c’erano
due culle. Un cartellino posto sopra ognuna
di esse forniva ai visitatori alcune notizie sul
suo occupante, come la data di nascita e, na-
turalmente, il nome. Una donna in camicia da
notte a fiorellini, evidentemente la compagna
di stanza della Fulvia, stava amorevolmente
posando nella culla di destra un paffuto neo-
nato di nome Otto. “Tedeschi?”chiese sottovo-
ce Laluisa alla Fulvia, indicando le due figure
al di là del vetro. “No, famiglia numerosa…”
rispose quest’ultima, suscitando un coro di
esclamazioni da parte del suo uditorio. “Cioè,
scusa? Tipo che questo dovrà dividere la wii
e la playstation con altri sette fratelli? Ma non
esiste! Per me già un fratello è troppo!” escla-
mò Kikk@, la figlia di Cheddolce, guardando
l’espressione stralunata di sua madre e riassu-
mendo in una sola frase i molteplici sentimenti
delle altre compagne di visita.
Il cartellino sull’altra culla recava scritta la
sola data di nascita. “Gli vorrai dare un nome
a sto por balen, o no?” disse Nonnanenna,
sgridando affettuosamente la Fulvia .
“Si chiama Ernesto” annunciò la Fulvia,
“…come il ‘Che’…”
“Sempre meglio di Fidél, che faceva tanto
‘discount’!”commentò Cheddolce, guardando
Cheddonna di sottecchi.
Quest’ultima, seduta accanto all’amica, si sta-