Pagina 16 - Il Tassello

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Buongiorno Vita
Siro” e “Samarcanda”. “Fi-
glia”, canzone tratta dall’al-
bum “Elisir”, datata 1976
che, come al solito, si può
recuperare su internet, è in-
vece un brano di speranza,
di prospettive e d’augurio,
anche se qualcuno penserà
il contrario. È espressivo il
passo, verso la fine, che dice
“non voglio che tu sia felice,
ma sempre contro, finché ti
lasciano la voce”, ed ancora
“tu grida forte, la vita contro
la morte”. Ho letto, da chi ne
sa più di me, che la canzone
è stata scritta per la figlia che
stava arrivando in una situa-
zione familiare difficile: una
maternità forse non voluta,
la convivenza con un suocero
scomodo (“poi ti diranno che
avevi un nonno generale”) ed
un amico sconvolto per una
brutta situazione.
La vena della canzone è
quindi un intreccio di ricor-
di, sogni, attualità speranze
e polemiche e ne esce un’in-
terpretazione suggestiva.  In-
tendiamoci: non è un brano
di facile ascolto, ma va sen-
tito con calma, nel silenzio e
possibilmente riascoltandolo
ancora.
E poi si scoprirà una sen-
sazione positiva, la canzone
dà molte speranze: la prima è
che i nostri figli non cresca-
no tutti omologati da questa
società che “asfalta” tutto e
banalizza anche le cose serie.
Avere una propria opinione
oggi è fondamentale e può
contribuire “alla discussio-
ne”. Vecchioni nel testo scri-
ve “ma sempre contro”. Forse
una posizione
eccessiva, a
volte essere
“fuori” per
partito pre-
so non è un
bene, si fini-
sce per essere
emarginati.
La secon-
da speranza
dunque è ave-
re un equili-
brato punto
d’incontro in
tutte le situa-
zioni, specie
in famiglia.
Dobbiamo es-
sere proprio
noi
genito-
ri, mamme e
papà, a gui-
dare i nostri
figli a manife-
stare, a grida-
re, contro le ingiustizie. Ose-
rei dire a schierarsi, a stare
dalla parte della vita, della
solidarietà, e lottare contro
i venditori negativi di qual-
siasi provenienza (razzismo,
bullismo, odio politico, dro-
ga, alcool e tante altre schi-
fezze).
Nessun genitore, nell’al-
bum dei ricordi, vorrà inse-
rire “la foto col sorriso defi-
ciente”: il senso secondo la
mia interpretazione è quello
di fuggire dalle apparenze,
dalle pose, da una vita fatta
di nulla ovvero quella che ci
viene proposta oggi. E poi,
verso la fine, c’è una specie
di ritorno al passato: “figlia
sei bella come il sole”.
Per tutti i genitori, i nostri
figli sono i più belli, unici ed
irripetibili, guai a toccarli e
pazienza se poi faranno i loro
sbagli (“t’innamorerai senza
pensare”).
L’importante per loro sarà
crescere, capire, sbattere il
muso , cadere ma poi rialzar-
si.
E, magari, quando saranno
adulti sapranno apprezzare il
dono della vita e ringraziare
chi li ha messi al mondo.
A nome di tutti i figli (ra-
gazzi e ragazze) mi sento di
dire grazie a tutti i papà e
(soprattutto) alle mamme
per questo grande regalo.
Giovanni