Pagina 18 - Il Tassello

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...L’Agenda
A destra San Giuseppe che si trova alle spalle della Vergine, dipinto di getto e con
una materia più veloce e diluita, giunge le mani in preghiera e guarda verso l’alto,
alla turba degli angeli che incombe quasi sulla scena. A sinistra uno dei pastori
vestito in modo povero, con una pelle di pecora sulle spalle appoggiato al bastone
con il volto ormai di uomo anziano, risalta nella scena per il volto raggiunto dalla
luce accecante che si irradia dal Bambino e da cui egli cerca di ripararsi con la
grande mano sinistra, la destra è intenta a reggere il bastone del gregge. Il pastore
e San Giuseppe sono tagliati nella parte estrema del loro corpo, un accorgimento
per indurre chi guarda ad entrare nell’opera.
Un altro pastore completamente diverso, giovane inginocchiato vestito di un rosso
abbagliante con una tunica decisamente inusuale in un pastore, una tunica che
sembra ripresa dal mondo classico dalle toghe dei romani.
Un’opera assolutamente fuori dall’aspettativa comune, un pastore che non
è poveramente vestito, non è vecchio, anzi è giovanissimo il suo volto ed è
completamente in primo piano e non di profilo. Sembra guardare il pastore
più anziano, e con la mano sinistra indica con il dito il bambino Gesù, come a
domandare se è proprio Lui. Al centro, vicino alla figura maschile che sorregge
un cesto, una vecchia rugosa con la testa coperta da un panno bianco, anch’essa
raggiunta dalla luce chiara che attonita esprime la sua meraviglia con le mani
aperte. Recentemente si è ipotizzato che la figura femminile anziana possa essere
identificata come la levatrice incredula del protovangelo di Giacomo, nell’atto di
alzare al cielo le mani sanate.
Infine c’è il grappolo di quattro angeli grandi, angeli giganti che recano il cartiglio
della Gloria in Excelsis, che più che salire verso l’alto sembrano andare in picchiata
verso la figura del bambino, attratti ed anche loro illuminati da questa stessa luce.
Storica dell’Arte Anna Lo Bianco