Pagina 22 - Il Tassello

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Il momento del Passaggio
Scrittori Liberi
I
l cielo è scuro, come i miei occhi, i miei capelli, le mie scarpe, il mio umore.
Cammino lentamente poco lontano da casa, il cane al guinzaglio mi guida verso le
aiuole che conosce bene. Io, senza vederlo, lo seguo, con il cappuccio della felpa nera sulla
testa e negli auricolari la mia musica, profonda e nera.
Questa città è noiosa, assomiglia alla mia vita. Svolto l’angolo e proseguo sul viale alberato.
Sfilo dalla tasca interna della giacca la sigaretta che mi ha passato questa mattina il Vanzi
nell’intervallo: con la paghetta mensile tra qualche giorno ci pigliamo un pacchetto intero.Al
secondo tiro, saltano fuori tutti insieme i miei quindici anni. L’infanzia, la scuola, l’oratorio, le
vacanze coi nonni... quelli erano bei tempi spensierati.
Poi in poco tempo la mia altezza è raddoppiata e mi sono trovato improvvisamente dentro
questo corpo sconosciuto, solo, con le scarpe strette, i brufoli sul viso e la voce roca.
Attorno a me pochi amici complici: noi contro il resto del mondo, professori, genitori,
fratelli. Il mister, dipende: a volte rompe, altre no.
Al passaggio pedonale alzo il volume e sparo al massimo l’assolo del bassista.Nello stesso
preciso momento un tocco leggero sul braccio sinistro mi fa prendere un colpo.Dallo
spavento mollo il guinzaglio,ma per fortuna Speedy non se ne accorge e resta lì fermo ad
annusare il marciapiede. Sollevo un poco il cappuccio e vedo una nonna con un mazzo di
fiori gialli che mi sorride e forse parla anche.Non capisco cosa sta succedendo. Spengo la
musica e guardo meglio. La nonna è uguale spaccata a nonna Paola, solo più vecchia e bassa.
Mi sta dicendo che deve attraversare la strada ma c’è molto traffico, è quasi buio e poi non
ci vede bene. Leva gli occhiali, li pulisce sulla manica, li infila di nuovo e alza la testa fino ad
incontrare il mio sguardo.Ma perché continua a sorridere? Ha appena sbancato il gratta e
vinci o forse trova la mia faccia divertente? Si abbassa, gratta Speedy sul collo e si appende al
mio braccio.Non ho il tempo di reagire, vedo solo il fiume di macchine che si ferma e, sulle
strisce silenziose, passiamo noi: una vecchia, un cane e un ragazzo ridicolo con dei fiori gialli
in mano, sì, perché nel frattempo la nonna li ha passati a me.
Siamo sul lato opposto della strada, sani e salvi.Mi chiama giovanotto e mi spiega che
sta andando al cimitero a trovare suo marito,morto due anni fa. Poi attacca a parlare della
Quaresima e della Pasqua: ci mancava la catechista in pensione! Però dice qualcosa del tipo…
la Pasqua è un ritorno alla vita dopo la morte, come il passaggio dal sonno al risveglio...
Questa resurrezione allora è una forza perché può cambiare le cose. Prendi l’esempio del
sonno: al mattino ti svegli e non hai voglia di niente, nel bagno incontri la tua faccia allo
specchio e vorresti cancellarla col dentifricio. Se poi a scuola hai la verifica di mate, sei
completamente fregato.Ma poi annusi nell’aria il profumo del caffelatte che è già pronto in
cucina, senti la voce della mamma che ti chiama e avverti il rumore della città là fuori che
ti aspetta.Allora capisci che sei vivo e che magari sì, oltre a mate hai storia,ma dopo sei ore
vai a casa e c’è la pasta al ragù e poi l’allenamento dove incontri gli altri e tiri fuori la grinta
dando il meglio di te stesso...
L’incontro