PARROCCHIA
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La nostra Via Crucis
La sagrada Familia

Esino Lario

Esino Lario, è un comune della provincia di Lecco, situato a 15 chilometri da Varenna, nella Val d'Esino, ad una quota di 910 metri d'altezza. L'origine del nucleo abitativo è documentato da ritrovamenti archeologici.

Lungo il costone morenico che collega il paese alla Chiesa Parrocchiale di San Vittore è possibile ammirare una delle opere artistiche più importanti di Esino Lario: La Via Crucis o Via della Croce.
Ad opera dello scultore Michele Vedani fu realizzata su formelle in bronzo negli anni ’40 dello scorso secolo incastonate nelle antiche cappellette originariamente affrescate.
La via crucis

La Via Crucis nacque infatti dal desiderio di Minuccia, figlia del Vedani, morta ventenne, che chiese al padre di fare qualcosa “…a Esino, per Esino”, una sorta di tributo al paese che li accolse e li ospito’ per lungo tempo.
Le spese di fusione dei bronzi furono sostenute da residenti e villeggianti, mentre Vedani donò la propria opera.
Tra i volti raffigurati spicca quello della figlia Minuccia dalle lunghe trecce, rintracciabile in diverse “stazioni”.
Chiesa parrocchiale
La chiesa Parrocchiale
La Via Crucis culmina con “La Resurrezione”- collocata nella Cappella Grande – realizzata nel 1968 dallo stesso artista, ormai novantenne.
Il Maestro Vedani realizzò altre opere ad Esino Lario; vale citare la lunetta, dedicata a San Vittore (collocata sopra il portale della Chiesa Parrocchiale), i busti dell’Abate Antonio Stoppani e di Papa Pio XI (abituali frequentatori della Grigna) ed i calchi in gesso della Madonna del Ciclamino e di un Gesù nell’Orto degli Ulivi.
Il parco delle Grigne
Martire Goffredo da Bussero la menziona già dal secolo XII come esistente, posta sullo sperone roccioso che si erge in centro alla valle, era un tempo adiacente all’antico Castello di origine antica, ora scomparso.
Si raggiunge percorrendo il Viale della Croce sul promontorio della “Costa” tra la scoscesa boscosa della “Curaggia” a sinistra, e i prati a destra detti della “Scodegarda”, nome di chiara origine longobarda.
Conservata, a testimone dell’antica chiesa, è una tipica croce astile argentea di pieno Quattrocento.

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Redazione Web: don Sergio, Achille, Dario

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