PARROCCHIA
S. MARIA REGINA
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Anno 2008/2009
Numero 7 - maggio 2009

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Dancing Queen
(Regina danzante)

Puoi ballare, puoi scatenarti, goderti la tua vita
Vedi quella ragazza, guarda la scena, dacci sotto regina danzante
Venerdì sera e le luci sono basse
Cercando il posto in cui andare
Dove suonino la musica giusta, per immergersi nello swing
Ci vai per cercare un re
Qualcuno potrebbe essere quel ragazzo
La notte è giovane e la musica è alta
Con un pò di musica rock tutto è bello
Sei dell’umore per ballare
E quando cogli l’occasione?
Tu sei la regina danzante, giovane e dolce, appena diciassettenne
regina danzante, senti il battito dal tamburello
Puoi ballare, puoi scatenarti goderti la tua vita
Vedi quella ragazza, guarda la scena, dacci sotto regina danzante
Sei un rompicapo, li accendi
Li lasci bruciare e poi te ne vai
A cercare un altro, qualunque
Sei dell’umore per ballare
E quando cogli l’occasione?
Tu sei la regina danzante, giovane e dolce, appena diciassettenne
la regina danzante, senti il battito dal tamburello
Puoi ballare, puoi scatenarti goderti la tua vita
Vedi quella ragazza, guarda la scena, dacci sotto regina danzante

Quale festa migliore se non quella passata in discoteca? In un ideale sondaggio fra i giovanissimi questa situazione sarebbe con certezza quella più votata. Passare alcune ore (magari non troppe, a volte porsi un limite e non tornare a casa che già fa chiaro sarebbe un’ottima idea) in una sano divertimento, muovendoti, ascoltando la musica che più ti piace, parlando (o urlando?) con i tuoi amici, bere qualcosa ma con moderazione, conoscendo nuove persone è il modo più divertente per passare le sere dei fine settimana. “Dancing Queen” è una delle più famose canzoni del gruppo svedese degli Abba, ha qualche annetto di longevità essendo stata scritta  nel 1975 ma la traduzione che propongo qui mi sembra ancora d’estrema attualità.  Anzi, rileggendo bene il testo mi sembra andare un po’ anche “oltre”, quello che oggi tutti chiamano trasgressione. Beh, oggi la parola trasgredire è un po’ abusata, magari a torto, anche da qualcuno che, in nome di non si sa chi o che cosa, si erge a paladino pro o contro. La verità è che oggi i giovani, i giovanissimi, vanno in discoteca principalmente per divertirsi ma soprattutto per incontrarsi, conoscersi, e se tutto va bene per cominciare “una storia”. Enrico Ruggeri, noto cantautore milanese, nella canzone “Il mare d’inverno”  cantava così “...discoteche illuminate piene di bugie” ed in verità non ha tutti i torti: raramente le storie nate in “disco” hanno una vita fortunata.  Ma, forse, poco importa, l’importante, oggi, è tirar tardi, fare casino, godersela: ecco le parole d’ordine in vigore.  Se poi l’ambiente è bello, la compagnia è divertente e di conseguenza c’è la giusta atmosfera sono tutti elementi in più per affermare che tutto è ok. Ho un ricordo abbastanza sfuocato e passeggero delle mie, poche, serate in discoteca. Si andava via alle dieci di sera non a mezzanotte come si usa fare oggi, ed il ritorno, sobri, era verso le due del mattino al massimo.  Probabilmente era il Far West della discoteca, ma di “stragi del sabato sera” nessun’ancora parlava.  Non voglio però concludere con sermoni o prediche: ogni ragazzo e ragazza hanno una testa per pensare ed essere consigliato al meglio. Insomma: la discoteca è il concetto massimo di “festa” elevato all’ennesima potenza. È tutto interessante, tutto positivo…, divertirsi è bello e se si “cucca” (si dice ancora così?) è anche meglio. Come dice la canzone, voi siete i nuovi re e regine danzanti, cogliete l’occasione, e se poi tornate tardissimo chiudete la porta senza fare rumore, perché (ma lo capirete più avanti) “la festa è appena cominciata, è già finita”... (da “Canzone per te” Sergio Endrigo 1968) Capito?

Giovanni

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