PARROCCHIA
S. MARIA REGINA
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Anno 2000
Numero 1 - Ottobre 1999

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UN PO’ DI TEPORE

E finalmente ce l’ho fatta a raggranellare queste benedette 500.000 lire…

Per che cosa? Per la caldaia, sì, la caldaia nuova della mia chiesa. Da quando il "Don" ha cominciato ad esporre il rendiconto del recupero fondi caldaia, ho iniziato anch’io la mia piccola personale raccolta: mese per mese, in una busta, i frutti di qualche piccola rinuncia (i sandali che ho visto al mare, sì, quelli col tacco alto, il libro che desidero da un po’, il tappeto nuovo per la mia cameretta, i copri sedili dell’auto…) e in poco tempo, beh, non c’è voluto molto per ritrovarmi nella busta i soldi che avevo deciso di donare…
Perché proprio 500.000 lire? Mi sembra una cifra significativa: di più, ora non posso (se penso a quante scadenze devo far fronte… Signore, aiutami tu, perché lo stipendio è sempre quello…); di meno, no, non volevo. E poi siamo in quattro in famiglia: dobbiamo pur pagare la nostra "fetta di calore"!
E’ come per l’acquisto delle sedie nuove della chiesa, no? Ognuno s’è pagato la sua, mi pare il minimo…
Così, di volta in volta, quella che è la casa del Signore diventa anche un poco casa mia. La casa del Signore, casa mia…
Io sto bene in chiesa, ci vado anche quando non c’è nessuno: quel silenzio ricco di presenza, la penombra che mi avvolge, il chiarore del Crocefisso che mi guida…E lo sfarfallio delle luci: si, quando "il Don" prima della messa attacca la spina le luci si accendono ad una ad una con un allegro "sfarfallio"; io lo chiamo così, dentro di me ed in quel momento sono felice perché penso: "Inizia la festa!"
Dicevo, il silenzio, la penombra, la luce ed anche… il calore: nella mia chiesa voglio stare bene, bella raccolta e al caldo anche d’inverno, avvolta da un tepore che piano piano mi arriva fino al cuore… Mi accorgo che sto divagando; mi sono allontanata dalla cruda realtà, che è la seguente: c’è una caldaia da pagare! Quasi quasi, prendo un’altra busta e ricomincio la raccolta: a quante cose posso ancora rinunciare quest’inverno!

Lettera firmata

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Redazione Web: don Sergio, Achille, Dario

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