PARROCCHIA
S. MARIA REGINA
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Anno 2001
Numero 5 - Marzo 2001

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HARRY E GLI ALTRI

Leggendo il giornale, sono stato colpito dalla notizia circa la grande richiesta del nuovo libro su Harry Potter da parte di tanti ragazzi. Molte prenotazioni per l'acquisto di questo best seller che ?diventato un fenomeno editoriale internazionale. Incuriosito, sono andato in libreria ad acquistare uno dei quattro libri delle serie e mi sono messo a leggerlo nei tempi morti della giornata. Poteva essere una mossa commerciale ma, in questo caso, mi sarei trovato a disagio davanti ad un libro magari stucchevole e pesante. Invece la lettura "prendeva".
Una storia brillante tra maghi ed incantesimi, tra strani professori e divertenti avventure, scritta bene e in modo avvincente. Anch?io ora posso dire di far parte della lista dei ragazzi e degli adulti che si danno a questo tipo di lettura. Rimane il fatto che una tale notizia smentisce, almeno in parte, l'idea di una teledipendenza dei ragazzi. Esiste un modo di fare che supera le statistiche e che non tiene conto di previsioni circa "il pensiero dei ragazzi di oggi".
Si rimane allora pi?critici rispetto a quello che si pubblica sui giornali, mentre si sorride compiaciuti per una tendenza del mercato sbagliata. Quando si apre un libro e si dedica del tempo alla lettura, si usa la fantasia e soprattutto si arricchisce la memoria. E' sempre una scoperta immergersi tra righe e paragrafi, tra dialoghi e descrizioni. Sembra di uscire dalla realt?quotidiana, invece si acquistano elementi nuovi per conoscere l'umanit? Tutto quello che incameriamo scompare poi nel nostro cervello che raccogliere tutti i messaggi che arrivano. Capita cos?di ricordare, anche se non in tutti i dettagli, quei libri che ci hanno fatto sognare o fatto divertire. Succede anche per quei film che toccano la nostra emotivit? Invece le riviste che si sfogliano velocemente, i programmi televisivi spezzettati dall'uso del telecomando o dei film da vedere perch?cos?vuole il mercato cinematografico, si dimenticano in fretta senza lasciare un solco tra le nostre idee e la nostra sensibilit? Non dimentichiamo poi l'importanza che assume colui che ci regala un libro o semplicemente ce lo segnala. Scatta il desiderio di leggere in fretta e di verificare il motivo per cui quel libro ci ?stato dato. Succede addirittura di trovare il tempo (sempre poco e sempre qua e l?nella giornata) per completare l?opera. Noi, possiamo dirlo, siamo il prodotto di tante memorie, costruite attraverso esperienze che ci hanno toccato, tra cui la ricchezza presente nei libri che ci hanno segnato.
Ricordo inoltre che il cristianesimo e l'ebraismo vengono chiamate le "religioni del libro" per l'importanza che danno alle parole pronunciate da Dio o da quel falegname di Nazaret. E quando quel libro ci tocca o ci convince, ci consola o ci stimola, ci insegna o ci riscalda, avvertiamo che le parole diventano parte di noi e della nostra memoria.
Aspetto laico o aspetto religioso che sia, l'immersione nella storia raccontata da un libro ci offre l?opportunit? di trovare tanti amici, personaggi che escono, dalle pagine scritte in epoche diverse o in paesi lontani, per dialogare con noi. Mi piace riconoscere questo legame misterioso che unisce persone di ieri e persone di oggi, vicende belle o brutte di questa nostra umanit? Nello stesso tempo il legame ?anche con quanti vivono insieme a noi, in questa epoca inquietante per la presenza del male cos?tragico, ma che rimane ricca di emozioni vive e di cose belle. Ero partito da una semplice notizia di giornale e sono arrivato a dire cose di altro genere.
Che sia merito anche di tanti amici incontrati nei libri e che fanno parte di noi?

Don Norberto

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