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      Anno 2002 
      Numero 4 - Gennaio 2002 
      
      
   
      
       
        
      
       
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      Un treno ?partito da Roma ad Assisi con tanti uomini di Dio,
      figure significative delle varie religioni. Al di l?del blocco stradale e dell'inquinamento, il treno esprime il
      bisogno di una essenzialit?e la decisione di mettersi su una strada ferrata, verso una precisa meta, quale ?la
      pace! Viaggiare insieme poi ?richiamo ad una coralit?che supera l'individualismo o, peggio, il particolarismo.
      Abbiamo tutti bisogno di gesti e di segnali che diano sincera fiducia e forte speranza. Mentre rifuggiamo dall?uso
      esagerato della facciata e dell'immagine, siamo tutti contenti quando i gesti sono piccoli ma soprattutto veri.
      Hanno la capacit?di durare nel tempo e di alimentare quelle energie positive che sono presenti nel mondo.
      L'apertura della porta durante il Giubileo, il biglietto posto tra le fessure del muro del pianto, la preghiera
      nella moschea, la mano che trema a causa della malattia, le braccia elevate per accompagnare il canto dei giovani
      di Tor Vergata, l?attaccarsi al crocifisso, sono gesti del Papa che parlano da soli, anche se la televisione un
      po? li amplifica. Sono piccole tracce che vengono inserite tra le pieghe di questa storia perch?producano
      secondo la logica di quel seme che muore per dare la vita. Vedendo anche un treno andare nella citt?di
      Francesco, non possiamo che rafforzare la fiducia nella politica dei piccoli segni. 
       
      
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