Pagina 7 - Il Tassello

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Quest’anno il presepe
a lato dell’altare aveva una
luce in più: chi non ha notato
accanto alla statua del Bam-
bino una piccola lampada in
ferro battuto, che custodiva
una candela gialla? Candela
sempre accesa, notte e
giorno, perché il fuoco che
la illuminava non era una
fiamma qualunque.
Dobbiamo ringraziare
le persone che sabato 13 dicembre erano presenti alla
stazione centrale di Milano per accogliere il treno che
portava la
luce della pace
, cioè una fiamma prove-
niente dalla Chiesa della Natività di Betlemme. La
luce di Betlemme, che ha rischiarato il nostro presepe,
è stata poi donata anche a coloro che hanno parteci-
pato alla novena natalizia serale.
E’ bello
pensare che tutto il quartiere di Ma-
donna Regina sia stato illuminato dalla luce della pace!
Quanti richiami alla
luce
nel vangelo di Giovanni, letto
in chiesa nel periodo di Natale:
“Io sono la
luce del
mondo…”
e ancora: “
Venne nel mondo la luce
vera, quella che illumina ogni uomo…”.
“La luce splende nelle tenebre, ma le tene-
bre non l’hanno accolta”
: è proprio così, quando
una situazione di conflitto sembra volgere al meglio e
si accende un lume di speranza, accade qualcosa di
negativo che cambia nuovamente il corso degli eventi
e quella
pace
che sembrava a portata di mano ancora
si allontana.
E’ confortante
pensare che la luce di Be-
tlemme arde perennemente da molti secoli: è segno di
una speranza luminosa che non vuole morire e resiste
tenacemente ad ogni difficoltà.
“L’uomo dovrebbe sinceramente desiderare
il bene di tutte le creature di Dio e pregare per
avere la forza di nutrire un tale desiderio. Nel
desiderare il bene di tutti risiede il nostro stesso
bene…”
(Gandhi). E il bene di tutti è la pace!
E’ necessario
che la luce della pace si propa-
ghi ogni anno di paese in paese, di casa in casa, di
mano in mano: non si deve permettere che questo
fuoco vada estinto ed infatti l’iniziativa, partita in
sordina nel 1986, ora coinvolge un numero sempre
maggiore di persone. Ogni proposta legata alla pace,
ogni gesto che può favorire un cambiamento di men-
talità contro ogni tipo di violenza è come una piccola
luce che venga accesa nell’oscurità: anche noi, in
parrocchia, lo scorso anno abbiamo acceso una no-
stra fiammella di pace.
Per qualche mese, dopo l’inizio della guerra in
Irak, un gruppetto di persone si è ritrovato in chiesa
ogni mercoledì alle 20,30 per la lettura e la medita-
zione di testi sulla non violenza.
E’ importante
riportare alla mente le parole di
pace di tanti maestri: primo fra tutti Gesù Cristo, ma
anche Gandhi, Lanza del Vasto, Hetty Hillesum e altri
ancora ci hanno insegnato che la vera bellezza consi-
ste nel fare il bene in cambio del male, nel rendere il
nostro cuore capace di gesti d’amore che vadano
oltre le ingiustizie ricevute. Infatti a volte la giustizia da
sola non basta, perché fatica a liberarsi del rancore e
dell’odio.
“Non c’è pace senza perdono!”
ripete con
slancio il Papa nel suo Messaggio per la Giornata
della Pace 2004, per sottolineare il fatto che solo un
gesto d’amore straordinario e gratuito può rompere la
logica del male.
Così scriveva il gesuita indiano De Mello:
“Come si può affrontare il male? Non combatten-
dolo, ma comprendendolo. Nella comprensione il
male scompare. Come si affrontano le tenebre?
Non con i pugni. Non si possono scacciare le
tenebre dalla stanza con la scopa: si accende la
luce! Più si combattono le tenebre, più diventano
reali, più si diventa esausti. Ma quando si accende
la luce della consapevolezza, le tenebre svani-
scono.”
Gesù Cristo, vera luce di Betlemme
,
accenda nel nostro cuore un lume d’amore e di
UNA LUCE DI PACE
Rosa Angela Fabio, GENITORI POSITIVI - FIGLI FORTI, Erickson
Libro di facile lettura anche per chi non ha frequentato gli incontri di ottobre. Per chi invece ha frequentato
un semplice ripasso. Presso la libreria san Giovanni (piazza san Michele) o in altre librerie.