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buchi… Non può abitarci nessuno là dentro! E poi
scusa, cosa c’entrano con me?”.
Frumi: “C’entrano, eccome! Lì è passato
un
tipo
come te! Anche lui diceva di avere una missione
importante
ma, ti assicuro, la gente non era affatto
contenta di vederlo. Quando cominciò a lanciare i
suoi semi, fu una catastrofe tremenda. Urli, sangue e
pianti: uomini, donne, bimbi che scappavano da tutte
le parti in preda al terrore. Tutto distrutto! E poi, per
la gente sopravvissuta è iniziata una nuova odissea.
Ricominciare tutto da capo, partendo da niente. Con
nell’animo un solco di dolore che il tempo non
cancellerà mai.
Lo scatolone rimase sconvolto da quelle affer-
mazioni e pensò che ora toccava a lui far qualcosa.
Balbettò: “Cosa posso fare io?”. Frumi continuò: “Io
sono felice di lasciare cadere i miei semi, perché so
che daranno vita. Ora tu, sai che i tuoi danno”…
Fu improvvisamente interrotta. Dall’interno
dello scatolone ricominciò il rumore. Era ora di
proseguire la missione. Lo scatolone era troppo
amareggiato e si rifiutò di partire. Decise che non
avrebbe più lanciato i suoi semi e che non si sarebbe
più mosso da lì. Il rumore
svanì nuovamente e così di-
venne amico di tutte le spi-
ghe del campo.
Nella realtà, con i
vari sistemi di comunica-
zione siamo informati delle
guerre che scoppiano nel
mondo e della spirale di
lutto e violenza a cui portano. Fa un po’ paura,
pensare che siamo così lontani dal concetto di
rispetto per la vita umana
.
Allo stesso modo cogliamo l’annuncio che la guerra
è finita! Ma poi? Cosa è successo a tutte quelle
persone che, loro malgrado, sono state coinvolte a
causa dell’egoismo da guerre e conflitti, forse evita-
bili! Come è cambiata la loro vita, hanno ancora la
famiglia, una casa, la salute, un lavoro. E quanto
tempo ci vorrà prima che riescano a riacquisire una
vita dignitosa!
Ce ne parlano alcuni libri e alcune persone di
buona volontà
cui è germogliato nel cuore quel
semino buono
che dà loro la forza di recarsi sul
posto ed occuparsi da vicino di queste persone.
Cinque anni fa chiesi
al grande
Monta-
nelli:
“Si può sapere in base a quali criteri viene
eseguita la selezione della corrispondenza?”
(Mi
riferivo esattamente alle lettere che egli riceveva quoti-
dianamente: in media 180/200 al giorno). Ed egli, col
suo stile stringato, mi rispose:
“I criteri, come ho
spiegato molte volte, sono:
interesse, originalità,
sintesi. E magari un po’ di
ironia
(che forse non
è il suo forte, ma non fa nulla)”.
Devo riconoscere onestamente che quando
scrivo (il che mi capita spesso), do sempre la priorità
alla chiarezza anziché alla concisione e ciò ad evitare
spiacevoli malintesi. Un mio amico mi aveva consi-
gliato di essere più sintetico nello scrivere e soprat-
tutto di evitare lunghe citazioni che finiscono inevitabil-
mente per appesantire i testi delle mie lettere (un
consiglio che avevo ricevuto anche da un mio caro
cugino). Sì è vero, ammetto che i testi dei miei scritti
sono ridondanti di citazioni un po’ troppo lunghe che
SINTESI E CHIAREZZA
A PROPOSITO DELLO STILE DI SCRITTURA
RICONOSCENZA
Grazie ai volontari della Cascina Ferrari che hanno preparato il suggestivo presepio in chiesa e
a quanti hanno lavorato per abbellire il quartiere di segni natalizi.
Grazie anche a coloro che hanno dato il loro contributo per natale (sono giunte 307 buste con
l'intestazione della parrocchia inviate a casa, insieme con la lettera del vescovo) e a quanti hanno
preparato la rappresentazione e la tombola nel giorno dell'Epifania.
In molte maniere tanta gente ha lavorato per rendere la chiesa pulita e accogliente affinchè si
vivessero bene le feste natalizie. Un grande grazie a tutti!