Pagina 10 - Il Tassello

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appesantiscono lo stile di scrittura,
ma – come ho già detto - la mia
preoccupazione principale è quella
di
farmi capire
. Quando, leg-
gendo un libro, sono affascinato
dallo stile dell’autore e dalle parole
o frasi con cui esprime pensieri e
sentimenti da me perfettamente
condivisi, non so resistere alla ten-
tazione di citare quei brani, ben
sapendo che se mi servissi delle
mie parole, non riuscirei ad espri-
mermi in modo più incisivo. In-
somma è come se chiedessi in
prestito ad un amico il suo meravi-
glioso strumento per poter tra-
smettere ai miei interlocutori i miei
sentimenti, le mie idee e le mie
sensazioni.
Viviamo in un secolo ma-
lato di materialismo, in cui l’es-
senza ha la priorità rispetto all’
esistenza, e quindi quel che più
conta è risparmiare tempo (anche
perché, come si suol dire, “
il
tempo è moneta”).
E’ questo,
secondo me, uno dei motivi per cui
si è persa la bella abitudine di
scrivere lettere agli amici, e si co-
munica soltanto per telefono, tele-
fonini e fax.
Insomma (come scriveva
un mio povero amico)
“ci ser-
viamo degli strumenti del pro-
gresso più pratici e più imme-
diati, ma anche più freddi e
senz’anima”.
Quel mio amico
(che nella sua vita aveva svolto
un’intensa attività culturale) rite-
neva che
il progresso fosse an-
che regresso
perché,
“per far-
gli posto, abbiamo dovuto sa-
crificare tante cose piccole ed
umili, ma care”.
Io sono sempre stato - e
sempre sarò - un fautore del
dialogo, ma quello che sta a
cuore a me equivale all’incontro
tra esseri umani. Come scrisse
don Leonardo Zega
,
“Il dialogo
è prezioso, però bisogna anche
saper ascoltare
, il che è dono e
virtù. Ci sono tante persone che
ascoltano per vocazione, ma l’a-
scolto vero, quello che mette in
comunicazione le coscienze, è af-
fine alla grazia: la si può invo-
care, ma non è possibile di-
sporne a piacimento”.
Quanto alla capacità di
ascolto, ricordo la lezione di
don
Stefano
secondo il quale, come i
figli imparano dai loro genitori, così
i genitori dovrebbero imparare dai
loro figli. Ricordo che egli imputava
alla generazione di suo padre (e
quindi quella a cui appartengo an-
ch’io) il torto di non saper ascol-
tare i giovani, forse nell’illusione di
non aver nulla da imparare da loro
(il che è un grave errore). Una
volta gli chiesi se - secondo lui - i
giovani sanno ascoltare gli anziani
ma - se non sbaglio - quella mia
domanda è rimasta finora senza
risposta.
Credo che sia proprio
l’incapacità di ascoltare la ra-
gione principale dell’antica e
sempre nuova querelle dei gio-
vani contro gli anziani.
Anni verdi
A. J. Cronin
Cristo dispiegato nei secoli
Chiara Lubich
E le stelle stanno a gurdare
A. J. Cronin
Egitto guida vissuta
Centro Studi
Geai
Christian Bobin
Gianna Beretta Molla
Giuliana Pelucchi
Giovanotti con le ghette
P.G.Wodehouse
Il dio delle cose piccole
Arundhati Roy
Il vangelo di una mamma
Alessandro Galli
Intervista con la storia
Oriana Fallaci
Io sono l’argilla
Chaim Potok
L’uomo che sussurrava ai cavalli
Nicholas Evans
L’uomo che piantava gli alberi
Jean Giono
La masai bianca
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La notte
Elie Wiesel
Le due fedi
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La storia più bella
Giacomo Arigò
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino
Christiane F.
Non ti muovere
Mazzantini M.
Pappagalli verdi
Gino Strada
Viso negato
Latifa
Vivere la gioia - il dono del Risorto
S, Palumbieri
Sono aumentati i libri che vengono" regalati" al fine di prendere il volo
ogni domenica. Dopo il primo elenco pubblicato in ottobre, ecco che la no-
stra strana libreria possiede questi nuovi titoli. Molti libri sono "volati" e
quindi non sappiamo dove sono… speriamo che siano letti e, perché no, possano ritornare per ripartire
per nuovi voli... Ricordo che abbiamo sempre bisogno di "libri belli che vorresti che anche altri legges-
sero". Invece libri senza commento o lasciati perché ingombrano la propria camera… non li facciamo
volare. L'elenco completo con i commenti potranno essere "controllati" sul sito della parrocchia.
LIBRI CHE VOLANO