Pagina 10 - Il Tassello

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Con le nuvole produco piccoli og-
getti da regalare agli amici a Natale
- un calendario, adesivi, un mini-
libro, cartoline, spille e quant'altro,
sempre apprezzatissimi. L'unico
problema è che, eccetto qualche
foto a riviste scientifiche, non sono
mai riuscito a vendere una nuvola”.
Non che sia venale, Battello ma
proprio non si capacita: “La pubbli-
cità e la tv, le convention dei partiti
sono piene di cieli, sarà che fanno
atmosfera o che abbiamo bisogno di
respirare qualcosa di più ampio; ma
io ci ho provato anche su Internet e
non trovo nessuno che voglia acqui-
stare le mie nuvole”.
Tira fuori
il portfolio, a metà tra quello degli
artisti “veri” e le modelle: cieli stu-
pendi, colori impensabili. Ci sono le
albe di Cuba e i tramonti in Suda-
frica. L'Etna che fa gli anelli come
un fumatore (“Perché in cielo ci
sono tanti segni, non solo nubi: le
scie degli aerei, certe sciabolate di
vento...) e l'Islanda, dove un ecce-
zionale effetto di rifrazione ha co-
struito due parentesi per chissà
quale discorso.
Il cielo più bello? “In Patago-
nia. Lì c'è l'apertura assoluta dell'o-
rizzonte, mentre nelle città è sempre
piccolo, si resta legati alla terra.
Provate a fare un fotomontaggio:
prendete lo stesso cielo e mettetelo
prima su un prato e poi su un luogo
abitato, vedrete come l'occhio lo
sente diverso. Anche fotografare in
alta quota è bello, ci sono colori
purissimi. Ma devi essere veloce
perché il tramonto dura pochi at-
timi. Messico e nuvole, poi, è vero:
come colore e compattezza non
c'è pari”. E in Italia? “Direi mon-
tagna e mare, poi la Toscana e le
isole della Sicilia. Ma va bene
anche casa mia: dai ponti delle
autostrade, perché ormai hanno
costruito dappertutto e anche dal
quinto piano si fatica ad avere
spazio. I vicini mi avvisano
quando c'è un bel cielo, io mollo
tutto e vado. Sa che da noi vedo
albe che qualche lustro fa c'erano
solo ai tropici?”. Significa che la
meteorologia è cambiata? “Come
no. Il mio sogno nel rullino sa-
rebbe di fotografare le nuvole dei
pittori: trovare gli stessi cieli di
Canaletto, perché le sue erano
nuvole vere, ne sono sicuro. Solo
che i cieli barocchi ormai non si
trovano più”.
Per la verità, Battello ha in
corso anche altri stravaganti
esperimenti: per esempio compi-
lare un “oroscopo celeste diurno”,
fotografando nuvole che riprodu-
cano i segni zodiacali; o ripren-
dere il cielo di notte, “che è una
sensazione stranissima, intima;
con la luna piena c'è la stessa atmo-
sfera di quando nevica”. Vorrebbe
fotografare in altissima quota sui
caccia dell'Aeronautica militare (“Io
però sono un obiettore di co-
scienza...”) e - perché no? - anche
dallo spazio. Per intanto l'Ersaf,
ente regionale del meteo, gli ha
chiesto immagini a scopo didattico
(nella sua collezione ci sono persino
i cumuli torre, che si formano solo
sull'oceano, e le rarissime nuvole-
mammelle).
Ma il cielo è bello anche
quando il tempo è brutto? “Sì, per
me le nubi sono belle tutte (quella
che preferisco, però, si chiama cu-
mulus humilis) e il cielo è a colori
persino nelle giornate più plumbee.
Solo che la gente non sa guardare:
alza gli occhi al cielo solo per ve-
dere cosa mettersi addosso. E im-
brigliare le nuvole non è facile”. Un
romantico - dirà qualcuno -, un so-
gnatore; persino la sua fidanzata
Maurizio Battello l'ha conosciuta a
una delle sue mostre. “La testa nelle
nuvole? Secondo me è proprio l'op-
posto: i cosiddetti uomini coi piedi
per terra badano molto alla forma e
io invece sto cercando qualcosa di
più vero, di più eterno. E anche di
più angelico, magari, e di pulito.
Fotografare le nuvole è come an-
dare a cavallo senza briglie; in al-
cuni cieli mi sono trovato in diffi-
coltà, perché erano troppo grandi
per me. Lassù si trovano le nostre
radici”.
Nel corso del 2003 si è provveduto:
1) al saldo del residuo per l'intervento sul tetto
della chiesa
2) al previsto rimborso del prestito sottoscritto dai
parrocchiani a copertura dell'intervento sul tetto
della chiesa, secondo le modalità stabilite: sono
stati rimborsati 2/3 degli importi ricevuti, riman-
dando ai primi mesi del 2004 il saldo della parte
residua.
3) a realizzare l'intervento sul salone dell'oratorio
e su parte dei servizi
4) a sostituire le porte interne della chiesa, oltre ad
un primo intervento nella cappella della Madonna,
dotandola di porte a vetri e di riscaldamento auto-
nomo, dando corso al suo utilizzo per le messe
feriali per un ammontare complessivo di €
91.734,28.
Rimangono da saldare € 18.524,83 dovuti al resi-
duo del prestito (€ 15.360,00), il saldo degli inter-
venti per l'oratorio.
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