Insieme all’odore delle castagne, l’avvicinarsi della nebbia e il via vai
attorno al cimitero, portiamo avanti, da due anni a questa parte, una pic-
cola iniziativa: stampiamo un Tassello monografico. Scegliamo un tema che
si possa sviluppata dalle diverse penne di coloro che rendono il nostro giornalino uno
strumento di comunicazione, un modo per far circolare emozioni, pensieri. La figura del prete,
la prima volta, il libro, la seconda volta, sono stati gli argomenti di questa iniziale sperimentazione.
Vista la piacevolezza di questa idea la redazione ha pensato di proseguire l’intento e ha scelto
come tema di quest’anno quello della “domenica”. Giorno del riposo o delle code interminabili,
giorno del sonno o delle levatacce per andare a caccia o per accompagnare i figli a qualche gara,
giorno della partita o di stanchevoli contenitori televisivi, giorno per una uscita fuori porta o del
lavoro, giorno dei quattro passi in centro o dell’immersione in un libro, giorno della Messa o del
cimitero, giorno del pranzo fatto con calma o di una grigliata in compagnia, giorno per visitare
qualche amico o per inforcare una bicicletta, giorno dell’anima o del “non sapere cosa fare”. Un
tema che coinvolge tutti noi che, durante i giorni feriali, aspettiamo con sollievo l’arrivo della do-
menica. Auspichiamo che possano arrivare alla redazione commenti o aggiunte a quanto si vedrà
scritto. Comunque una bella invenzione la domenica, giorno da non farci rubare da nessuno, per-
chè senza domenica che settimana sarebbe
?
Parrocchia Santa Maria Regina, Busto Arsizio - 31 ottobre 2004 Anno VII - Numero 2
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Alla domenica incontro tanta gen-
te. E’ questa la prima sensazione che
mi viene quando nel calendario vedo
come si sviluppa la mia settimana. E’ il
giorno più intenso anche per una serie
di iniziative che si svolgono in quella
giornata: battesimi, incontri, momenti
di festa, Messe. Spesso, stando in com-
pagnia, viene fuori una battuta: “E’ l’u-
nico giorno in cui lavoro!”.
Quando d’estate mi capi-
ta di assentarmi dalla
p a r -
rocchia, è come se fossi fuori posto. Vi-
vere la giornata (come è successo que-
st’anno) andando a visitare una città o
fare una gita sul lago Trasimeno, mi
appariva una cosa anomala. Essere a
Lourdes e partecipare ad una Messa in-
ternazionale, mi sembrava di mancare
in qualcosa. Da sempre, da quando fac-
cio il prete, la domenica è il giorno in
cui celebro diverse messe, confesso
qualche penitente, incontro e saluto le
persone, parlo a diverse categorie di
persone, vivo l’ingresso alla vita cristia-
na dei bambini con il battesimo, sto tra
ragazzi e genitori in momenti festosi,
tra una castagna e l’altra, tra una torta
e l’altra, tra un gelato e l’altro.
LA DOMENICA DEL PRETE
LA DOMENICA