Pagina 7 - Il Tassello

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NELLA SPIRITUALITA’
IL “SAPORE” DELLA DOMENICA
Gloria a Dio
nell’alto dei cieli e pace
in
terra agli uomini di buona volontà…”,
recitiamo
tutte le domeniche all’inizio della Messa. Questa
preghiera, che solitamente nei giorni feriali non si
dice, ha per me in modo tutto particolare il
“sapore” della domenica.
Mi capita spesso di pensare che noi, fedeli
riuniti alla Messa domenicale, siamo gli
“uomini
di buona volontà”
ai quali è promessa
“la pace
in terra”.
Non è cosa da poco: sentirsi in pace, restare
calmi e sereni sotto lo sguardo di Dio in mezzo
all’agitazione e alla fretta di tutti i giorni; av-
vertire dolcezza nel nostro cuore nonostante i
problemi e le difficoltà quotidiane, no, non
è davvero una promessa di poco conto. Dal-
le parole del “Gloria” sembra di capire che
sia una realtà possibile, ad una condizione,
però: essere uomini di buona volontà!
Che cos’è allora questa buona vo-
lontà
, che può spalancarci le porte della
pace interiore?
“Si potrebbe parimenti
chiamare
purezza di cuore
. E’ quella sta-
bile e costante disposizione d’animo del-
l’uomo deciso ad amare Dio più di o-
gni altra cosa, sinceramente orientato ad
ante-
porre in tutte le circostanze la volontà di Dio
al-
la sua.”
(J. Philippe in “La pace del cuore”)
Il nostro cuore non si sentirà in pace, in ar-
monia fino a quando tutti i nostri desideri non sa-
ranno subordinati al desiderio di amare Dio, di
piacere a lui e di compiere la sua volontà. Del re-
sto quando si ama è sempre così: si cerca di com-
piacere l’amato, fino al punto che
la sua volontà
e la nostra si identificano, e questo genera gioia
e pace.
In sostanza, è nella mia vita che devo dare
“gloria a Dio” facendo la sua volontà, pensavo
rileggendo alcuni passi del “Vangelo della
gioia”di L. Evely, un vecchio libro che spesso mi
è stato di grande aiuto e che ancora oggi mi guida
con parole molto semplici ad intuire il legame che
esiste fra la vita di tutti i giorni e la Messa della
domenica.
“Non puoi avere più amore e rispetto per
Dio di quanto tu ne abbia per il tuo ufficio, per i
tuoi piatti, per la tua cucina, per il tuo mestiere,
per i tuoi vicini, perché non puoi avere più a-
more e rispetto per Dio di quanto tu ne abbia
per la sua volontà a tuo riguardo, per la
missione che ti ha affidato. Non puoi ama-
re Dio più di quanto ami la tua propria
vita, perché
la tua vita è l’apparizione
della volontà di Dio davanti a te
, e tu sai
che ci vuole un certo tempo per convin-
cersi di un’apparizione!
Fare Eucaristia significa dire gra-
zie: come andare a ringraziare solenne-
mente Dio alla domenica se ci rifiutiamo
di farlo tutti i giorni della settimana?
Come celebrare l’Eucaristia in
una chiesa se non rendiamo mai grazie a Dio
in
nessun tempo e in nessun luogo? Finchè le nostre
messe non saranno il segno della nostra fierezza
e gratitudine per la vocazione cristiana che ab-
biamo ricevuto, come volete che ne diventino la
sorgente per altri?”
M
ARIA
L
UISA
Come ricordare sul Tassello Giannina Tosi? Con il suo
carattere semplice e forte si è fatta voler bene da quanti
l‘hanno avvicinata come abitante del quartiere. Chi an-
dava da lei per qualche aiuto, sapeva di incontrare la persona che non avrebbe mai fatto
pesare il favore ottenuto. Le amiche che l’hanno conosciuta da sempre come compagna
di lavoro in maglieria e in tessitura, ricordano in lei una persona che, con il suo modo
gioviale, sapeva rendere tutto meno pesante.
Giannina ha amato la sua famiglia, gli ammalati, senza nessuna distinzione; ha
pensato tanto alle mamme e ai bambini. Noi, abitanti di questo quartiere, siamo orgo-
gliosi che una istituzione così importante come l’asilo nido, porti il nome di una donna
così semplice.
E
LISA
G.
GIANNINA TOSI