Pagina 1 - Il Tassello

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Sembra fuori luogo parlare dell’Eucaristia in un clima di Natale. Bisognerebbe accenna-
re ai doni, a chi soffre, alla famiglia, ai presepi… ma queste cose già le conosciamo. A pensar-
ci bene anche un tabernacolo in chiesa è… come una capanna di Betlemme! Non ci sono le
statuine, non c’è il muschio ma c’è una presenza che, per i credenti, è una presenza viva! Non
si acquista perché è gratis, non deperisce perché è eterna. Su questo pane così importante i
credenti ci stanno pensando, per comprendere la bellezza di un dono che, appunto perché
regalo, possa essere conosciuto da tanti altri! Questo numero del Tassello entra nelle case del
quartiere e ci sembra giusto comunicare ciò che impegna noi e la chiesa diocesana.
L’Eucaristia per molti è un ricordo “da prima comunione” per altri è “cosa cercata”; per
alcuni è “cosa che non interessa” per altri è “come farei senza l’Eucaristia?”. Nonostante le
diverse posizioni è bello sapere che questa presenza è a portata di mano, non è legata al nu-
mero o alla maggioranza. Dio nasce non per finire in un solaio tra le palline di un albero, ma
per essere vivo, per sempre, anche per chi ora non lo desidera. E’ dell’amore infatti la discre-
zione e la pazienza… e quanta ne ha il Padreterno!
Se è così la festa non finisce in gennaio, ma potrebbe proseguire nel silenzio di una
chiesa, davanti ad una “strana” capanna con una luce rossa al fianco. L’augurio diventa sem-
plice: “Che ciascuno possa ammirare e conoscere un bambino vivo e non solo di gesso!”.
Don Norberto, suor Angela, don Stefano
Parrocchia Santa Maria Regina, Busto Arsizio - 19 dicembre 2004 Anno VII - Numero 3
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Mi è capitato di vedere in alcune case gio-
care a shangai, gioco che mi sembrava uscito di
moda dopo l’arrivo dell’elettronica. Si inizia con
il getto dei bastoncini dopo averli stretti nel maz-
zo con due mani, lasciando che si dispongano di-
sordinatamente uno sopra l’altro. Si prosegue la
gara raccogliendo uno per uno i bastoncini senza
mai muovere gli altri. Si deve raggiungere un
punteggio superiore all’avversario prendendo i
legnetti che valgono di più. Occorre una dose di
calma, un pizzico di fortuna, la rapidità dei movi-
menti, la mano ferma per sollevare il bastoncino
senza creare danni agli altri, l’occhio giusto per
scegliere ciò che si può prendere subito e quello
che bisognerà recuperare in un secondo tempo. In
un clima di allegria c’è
poi la discussione circa il:
“L’hai mosso”, “No non
l’ho mosso!”.
Dal gioco dello shangai (che tutti
abbiamo praticato) quante allusioni alla vita,
quante analogie con quello che viviamo, con una
sola differenza che al posto dei bastoncini si usa-
no… gli anni!
Sono nel mezzo del cinquantesimo anno di
vita e quindi vivrò il cinquantesimo Natale. Devo
per forza sottostare alla legge dei numeri pieni,
vuoi per i venticinque anni di sacerdozio, vuoi per
l’anno di nascita, anche se mi restano simpatici i
numeri “minori”. Parlo di numeri come il venti-
BASTONCINI E CANDELINE