Pagina 5 - Il Tassello

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“… RACCONTANE ALTRE”
LA BORSA DEL DOTTORE
Esco dall’ambulatorio che è ormai buio,
anche se oggi l’orario pomeridiano prevedeva la
fine delle visite verso le diciassette; la verità è che
posso godere della luce del sole quando le giorna-
te si allungano, primavera ed estate, perché quan-
do termino l’ambulatorio, anche alle diciannove,
è ancora pieno giorno. E’ già buio per l’appunto,
l’aria fresca, stranamente pulita, friz-
zantina direi, sfiora il viso de-
licatamente, ma con quel fare
deciso che combatte il torpore
di una lunga giornata passata
a visitare e ad ascoltare tante
persone, in un orario per giunta
in cui la digestione mina la già
precaria performance ed il riscalda-
mento ti assesta il colpo di grazia.
Man mano che cammino con un passo che
di volta in volta diventa sempre più gagliardo,
complice l’arietta montanara che spira, mi si
schiariscono anche le idee ed i neuroni superstiti
cominciano a connettersi: devo recarmi a visitare
il Signor G., perché questa mattina non ho fatto in
tempo e gli ho promesso di andarci prima di sera,
terminato l’ambulatorio del pomeriggio.
Monto sulla mia vetturetta, sempre pronta a
cavalcare “le strade del West“, come un fedele
destriero vigoroso e scalpitante, così giungo alla
casa del Signor G., situata in periferia, in un luo-
go un po’ isolato; una villetta singola, di medie
dimensioni, stile montanaro per le rifiniture in
legno e pietra a vista, che sinceramente figurereb-
be meglio in un ambiente alpino, ma basta zuma-
re un po’ con l’obbiettivo virtuale della fantasia
che le montagne sullo sfondo dell’orizzonte, sem-
brano farle una degna cornice. Ormai è buio, l’-
ambientazione poco importa, noto invece il filo di
fumo bianco che esce dal comignolo penetrare
l’oscurità e il chiarore discreto delle finestre e di
un lampione posto all’ingresso illuminarmi la via
verso la porta d’entrata. La casetta, quella luce
quasi soffusa, il fumo argenteo che profuma l’a-
ria, creano un’atmosfera magica che mi sollecita,
senza nessuna difficoltà, il ricordo di momenti
sereni, passati in paesini di montagna, tra baite,
focolari, un buon bicchiere di vino, l’immancabi-
le polenta e tanta, tanta sincera umanità.
Assorto in questi pensieri arrivo alla porta
d’ingresso ed entro perché già aperto; il sig. G. è
lì che mi aspetta vicino al camino, non
certo con le mani in mano ma impe-
gnato a rimestare con maestria la
polenta nel classico paiolo di ra-
me. Mi scuso per l’ora in verità
più di cena che di visita medica,
infatti, gentilmente mi invita ad
accomodarmi su una comoda
sedia a dondolo vicino al fo-
colare dispensandomi anche
dalla visita di controllo, poiché è un cardio-
patico piuttosto critico. Non so il perché, ma que-
sta volta mi sta bene così, il posto è caratteristico,
tutto attorno è caratteristico, perché l’interno della
casa è identico ad una baita di montagna dai mo-
bili, alle pareti, alle suppellettili, al camino; l’at-
mosfera è altrettanto peculiare, il fuoco del foco-
lare, con i suoi bagliori e scoppiettii improvvisi, il
tepore di un calore vero, il profumo della polenta,
che ti lasciano immaginare il retrogusto particola-
re dell’affumicato.
Poi, come altre volte il signor G. lascia flui-
re la sua anima montanara abbandonandosi a ri-
cordi di vita vissuti intensamente nel cuore della
sua montagna: sapore di leggende, di storie di al-
tri tempi dove ogni cosa aveva un gusto, un pro-
fumo, una consistenza, una visibilità importanti
per l’uomo attento a ricercarne la vera essenza.
Ad ascoltarlo se ne viene rapiti, sembra di toccare
con mano i crepacci alpini, profondi come le sue
numerose rughe, o di vedere le cime ispide, che
riconosco nel gioco delle punte della sua folta
barba, che si accarezza spesso pensosamente; ad
ascoltarlo nasce la voglia di chiedergli come reci-
ta la canzone di Guccini “il vecchio e il bambi-
no”, di raccontarne altre.
D
OC
. S
ANDRO
VOLONTARI DEL SOCCORSO
Da qualche settimana collaboriamo con l’Associazione Volontari del Soccorso - Amici di Padre
Pio, nel trasporto di persone in difficoltà verso ospedali,e case di cura, per semplici visite o per tera-
pie. Una macchina dell’Associazione è presente in parrocchia. Chi volesse usufruire del servizio e da-
re la disponibilità di qualche ora di volontariato si rivolga al signor Brazzelli o in casa parrocchiale.