Pagina 4 - Il Tassello

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TELECOMANDO
Siamo ormai convinti di
potere conoscere qualsiasi noti-
zia tramite i canali di comuni-
cazione. In tempo reale possia-
mo avere novità da tutto il
mondo. TV, cellulare, Internet
e Radio sono ormai pratica-
mente integrati. Il flusso di co-
municazioni è continuo. Poten-
zialmente potremmo ricevere
informazioni in ogni minuto
della nostra giornata. Tutto ciò
è straordinario e permette, se
sfruttato bene, di ampliare le
proprie conoscenze e di allarga-
re le proprie vedute.
Tutto questo stride con la
Notizia che riceviamo il 25 di-
cembre di ogni anno: “
Non te-
mete, ecco, vi annunzio una
grande gioia: oggi vi è nato
nella città di Davide un Salva-
tore che è il Cristo Signore”.
Come si fa ora? La noti-
zia è sempre la stessa. Il
“comunicato stampa” non è
cambiato di una virgola. Il luo-
go, la data, i personaggi sono
sempre gli stessi. Si sa già an-
che come andrà a finire...
Certo è sconcertante af-
fermare di credere in una noti-
zia come questa nell’anno
2004. Significa uscire dal pro-
prio tempo, dal proprio spazio,
dalle proprie abitudini ed anche
dalle proprie percezioni. Biso-
gna affermare di credere senza
poter toccare con mano, a sca-
tola chiusa. Scoprire che il
mondo non è
tutto intorno a te
(come ci dice la bella Megane
Gale) ma siamo noi che
“giriamo” intorno ad un evento,
ad una nascita. C’è un’inversio-
ne di tendenza: le notizie gene-
ralmente ci raggiungono e noi
possiamo decidere se registrar-
le, cancellarle o ignorarle.
In questo caso, la Notizia,
ci chiede un’adesione, ci do-
manda partecipazione. Siamo
noi che dobbiamo andare verso
la Notizia. Ci è richiesto del
movimento, dell’andare verso.
Ci è richiesta semplicità ed un
buon passo. Quella semplicità e
quel passo che hanno avuto i
pastori mentre dicevano:
Andiamo fino a Betlemme,
vediamo questo avvenimento
che il Signore ci ha fatto cono-
scere. Andarono dunque senza
indugio”.
A
NDREA
I.
CHI
L
’HAVISTO?
Caro Don Norberto,
porto a Sua conoscenza il testo di quella breve ma straordinaria poesia in
cui Padre
Turoldo
è affratellato all’ateo nella ricerca della Verità ultima. Quella poesia è ri-
portata a tergo di una bella lettera inviatami un mese fa dal mio caro cugino Ettore
,
il quale mi ha
scritto:
“Mi accorgo di essermi fermato a metà strada e di non aver più la volontà e la forza per andare
oltre. Il mio ristagno nel dubbio è probabilmente una posizione di comodo nella quale mi crogiolo”.
Vorrebbe aiutarmi Lei, caro don Norberto, a trovare le parole adatte per confortare quel mio caro cugi-
no, la cui condotta è tutta ispirata ai principi cristiani (anche se lui si dichiara
“agnostico”)
?
Fratello ateo, nobilmente pensoso,
alla ricerca di un Dio che io non so darti,
attraversiamo insieme il deserto.
Di deserto in deserto andiamo
oltre la foresta delle fedi
liberi e nudi verso
il nudo Essere
e là, dove la parola muore,
abbia fine il nostro cammino.
(da
Canti ultimi
)
In occasione delle prossime feste natalizie, le rinnovo - anche da parte di mia moglie Alma - i
più sinceri auguri di ogni bene.
W
ILDO
DEDICATO A CHI CERCA