Pagina 3 - Il Tassello

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LA BORSA DEL DOTTORE
“Guardi che tocca a
lei” queste parole pro-
nunciate da una gentile
signora mi scuotono dal
torpore, che mi aveva
assalito in quella sala d’-
attesa, dalle pareti di un
tenue verdino, le luci al neon delicate, la musica
di sottofondo piacevole, le poltroncine comode,
le poche persone presenti tranquille e silenziose e
poi l’attesa, che nonostante l’appuntamento, si fa
interminabile; questo avvocato in quanto a lun-
gaggine non è da meno di un certo medico, che
conosco io, meglio ancora i suoi pazienti. Natu-
ralmente lungi da me ogni riferimento a fatti e
persone esistenti, si fa per dire… Sto parlando del
sottoscritto, in particolare di quanto accade nella
sala d’aspetto del mio ambulatorio, meglio del
nostro ambulatorio visto che lo condivido con
mio fratello.
E’ nostra consuetudine permettere l’accesso
almeno due ore prima dell’orario di visite per non
lasciare le persone fuori dal condominio o in so-
sta nel suo atrio, dove non è permesso; purtroppo
per il momento non riceviamo su appuntamento,
ma “l’impossibile lo stiamo già facendo, per i
miracoli ci stiamo attrezzando!”. Quando arrivia-
mo, infatti, per cominciare le visite, solitamente
troviamo la sala d’aspetto gremita “in ogni ordine
e grado”, tipo Stadio di San Siro, sia per l’effetto
sonoro delle persone presenti, sia per il tifo, che
sembrano manifestarci; non si può dire che non
abbiamo “fans”, disposti a lunghe attese, come
quelli che vanno ai mega concerti, solo che qui è
un’altra musica.
Nella moltitudine c’è quello che acuto co-
me un falco tiene d’occhio, il termine è proprio
azzeccato, i cosiddetti viaggiatori o rappresentan-
ti di medicinali, perché rispettino l’ordine di en-
trata dal medico, secondo le regole da noi stabili-
te; succede che a volte questi zelanti “falchetti”
vogliono fare i ”furbetti”, sollevando contestazio-
ni nei confronti degli informatori scientifici, so-
prattutto se sono informatrici, più facile oggetto
di intimidazioni, come sesso debole, secondo lo-
ro. Spesso prevale il buon senso e tutto rientra tra
mugugni e sorrisi di compatimento, qualche volta
ne nasce una vera rissa verbale, che nella sostan-
za danneggia tutti perché porta via tempo
Poi c’è il tipo che per rompere il ghiaccio,
quando tutti stanno zitti, magari infastiditi dall’at-
tesa, butta lì una battuta provocatoria sui tempi e
costumi odierni, per ripescare dalla sua memoria
storica le tappe della sua vita, l’educazione rice-
vuta, i valori acquisiti, le esperienze tristissime
della guerra, la fame, la miseria più nera. E’ co-
me una scintilla che scocca in una polveriera,
perché la gente ha dentro di sé tanta di quella pol-
vere da far deflagrare: lo si nota dalle reazioni
esuberanti, vivaci, talvolta scomposte e parados-
sali, da parte di persone che per antonomasia so-
no considerate miti e moderate.
Diverso è quando, di solito una paziente,
muore dalla voglia di divulgare tutto il suo curri-
culum di patologie: in barba alla privacy; non
provocatela o datele corda, ma la cosa è inevita-
bile, perché molto scafata nell’arte comunicativa
ed allora si apre il libro, meglio sarebbe chiamar-
la la Treccani della medicina, dalla A alla Z, pa-
tologia e terapia. Mancano i contributi visivi e gli
ospiti in studio, poi siamo a livelli di “Elisir”, con
le stesse conseguenze però: persone che rimango-
no terrorizzate, perché non hanno prestato atten-
zione agli stessi sintomi della paziente, complice
una buona dose di suggestione che omologa ma-
lato e malattia, oppure pazienti che ti propongo-
no, in buona fede, esami sofisticati, attuabili in
pochissimi centri specializzati, per patologie nor-
mali.
In mezzo alla moltitudine c’è chi, nascon-
dendosi dietro le pagine di un libro, con “non
challange” (
con indifferenza ndr
) sta zitto ed a-
scolta, sorride sotto i baffi o il rossetto, ogni tanto
una sbirciatina all’orologio, aspettando che il
tempo passi e l’attesa finalmente finisca.
D
OC
S
ANDRO
IN SALA …. DI ATTESA
6 FEBBRAIO - GIORNATA DELLA VITA
Ci sarà la consueta vendita di primule (segno di una nuova vita). Il ricavato sarà devoluto
al Centro Aiuto per la Vita. Sempre in quella occasione, parte delle offerte della Messa
serviranno per sostenere il progetto Gemma iniziato 8 mesi fa, di cui abbiamo già parlato!