Pagina 5 - Il Tassello

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“ SPAZIO DON STEFANO ”
Gli interventi di don Stefano “Tra moglie e marito…” che sono stati pubblica-
ti per alcuni anni dal nostro Tassello, sono diventati un libro. Qualche giorno
fa è uscito in libreria, mantenendo il titolo della rubrica. Sarà nostra cura fa-
vorire la vendita e la conoscenza del libro. Potrebbe essere un utile strumento
di lettura in casa, indicando di volta in volta... all’altro coniuge: “Vai a legge-
re quel capitolo …”. Potrebbe essere l’occasione di una rilettura di cose lette
anni fa. Potrebbe essere un simpatico regalo da fare ad amici, a coppie o a
fidanzati. Ci permettiamo di augurare al libro un buon successo!
I
L
T
ASSELLO
“Quale gioia, quando
mi dissero: Andremo alla ca-
sa del Signore!”
Il salmo 122 rispecchia
esattamente ciò che ho prova-
to al pensiero di vedere con i
miei occhi la Terra Santa, il
luogo in cui, in un dato mo-
mento, la terra e il cielo si so-
no incontrati. Non era tanto
l’entusiasmo del turista, quan-
to il desiderio, nascosto da
tempo in un angolo del cuore,
di fare parte anch’io, per
qualche giorno, di quel pae-
saggio benedetto da Gesù nel
suo breve pellegrinaggio ter-
reno. Era la speranza di sfio-
rare coi miei passi qualche
pietra che forse anche lui ha
calpestato; era il desiderio di
sentirmi più vicina, di potermi
“innamorare” di Gesù: un’e-
sperienza di conversione, di
cambiamento del cuore, per-
ché sempre, quando t’innamo-
ri, ti trasformi.
E così, quando la guerra
ha soffocato tra gli altri anche
questo piccolo progetto, quale
delusione, cui non ho voluto
nemmeno dare troppo spazio:
la guerra è una tale tragedia
per chi vi è direttamente coin-
volto da far passare in secon-
do piano qualunque altra con-
siderazione.
“Domandate pace per
Gerusalemme”
, recita ancora
il salmo. E noi abbiamo invo-
cato la pace per quelle terre
martoriate, ma siamo stati te-
stimoni impotenti di tanto,
troppo lutto e disperazione…
L’unica via per chi crede è la
preghiera: solo Gesù può aiu-
tarci a dare un senso a tanto
dolore, dal momento che è
risorto, quindi vivo e vicino,
presente nel Pane Consacrato
e noi lo possiamo ancora in-
contrare, così come l’hanno
incontrato Maria Maddalena,
Giovanni, Pietro presso il la-
go, nel cenacolo, al sepolcro.
Abbiamo bisogno di
stare con Gesù
, camminando
accanto a lui nel silenzio della
fede, per vedere la nostra ter-
ra sofferente con i suoi occhi:
in questo pellegrinaggio inte-
riore impareremo a diventare
così umili da accettare il fatto
che spesso le sue vie sono per
noi incomprensibili e che alla
radice di quel grande male
che è la guerra ci sono sempre
altri mali, egoismi, ingiustizie
che forse non abbiamo denun-
ciato e tentato di rimuovere
prima che sfociassero nel di-
sastro.
La preghiera, il silenzio,
la meditazione sono stati i pi-
lastri di quel
pellegrinaggio
interiore
che mi ha portato a
comprendere che la pace va
chiesta in primo luogo per se
stessi. Spesso, mentre pre-
ghiamo per la pace, nel fondo
del nostro cuore finiamo per
odiare, per giudicare, per par-
teggiare per l’uno o per l’al-
tro: solo un cuore pacifico è
capace di una vera preghiera
per la pace, che sia
preghiera
di intercessione
in senso bi-
blico. Intercedere non vuol
dire solo “pregare per qualcu-
no”, ma “fare un passo in
mezzo”; non è neanche fare
l’arbitro o il mediatore.
“Intercedere è un atteggia-
mento molto più serio, grave
e coinvolgente, è qualcosa di
molto pericoloso. E’ stare lì,
senza muoversi, senza scam-
po, cercando di mettere la
mano sulla spalla di entrambi
e accettare il rischio di que-
sta posizione.”
(Martini, Ver-
so Gerusalemme, Feltrinelli).
QUALE GIOIA…
NELLA SPIRITUALITA’