Pagina 7 - Il Tassello

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M
ESSE
DEFUNTI
Per permettere a tutti di ricordare i propri defunti, senza dover aspettare mesi, è possi-
bile servirsi delle “messe comunitarie”. Non c’è da fare l’offerta in questi casi.
*
Ogni settimana il martedì alle ore 20.30
*
Ogni quindici giorni il giovedì alle ore 18.30
Chiediamo di “unificare” il nome dei defunti per quanto riguarda le Messe della domeni-
ca, al fine di lasciare spazio anche ad altri: è un piccolo gesto di gentilezza !
NELLA SPIRITUALITA’
E’ un attimo: incontro lo sguardo del Bambino
Gesù, nella grotta, e penso che quest’anno mi
piacerebbe contemplare il silenzio del presepe
dal suo punto di vista, dalla culla, stando an-
ch’io sulla paglia con lui. Che idea! Ma si sa,
quando l’immaginazione galoppa, è difficile
frenarla e allora: perchè fermarsi alla paglia?
Vorrei vedere il presepe dal suo cuore, stando
proprio lì,
nel suo cuore
.
Come entrarci? E’ un problema di dimensioni,
togliersi le scarpe non basta... Se non mi aiuti
tu, Bambino, non ce la farò mai, a farmi così
piccola, intendo. Ad abbandonare tutto ciò che
non serve, che m’ingombra: non è una cosa fa-
cile.
“Aiutatemi a
dimenticarmi interamente
per stabilirmi in voi...”
(beata Elisabetta della Trinità, carmelitana).
E’ delicato il cuore del Bambino, bisognerà
muoversi con grazia o forse sarà meglio stare
fermi, per coglierne il battito. Sono veloci e
silenziose le pulsazioni, per sentirle dovrò es-
sere ferma e zitta,
“immobile e quieta, come se la mia anima
fosse già nell’eternità.
Pacificate la mia anima
,
fatene il vostro cielo, la vostra dimora
preferita e il luogo del vostro riposo...”
E quando sarò là, nel suo cuore? Non credo
davvero che avrò voglia di guardar fuori peco-
re, pastori e zampognari…
“O Verbo Eterno, Parola del mio Dio,
voglio passare la mia vita ad ascoltarvi
,
voglio farmi tutta docilità
per imparare tutto da Voi.”
Anche perchè nella tua persona, Gesù, c’è pro-
prio tutto: nel tuo cuore c’è posto per l’umanità
intera, per chi ti cerca e chi ha sbagliato, per
chi vorrebbe assomigliarti almeno un po’ e per
chi un giorno non lontano ti metterà sulla cro-
ce. Nel tuo vagito di Bambino sono le lacrime
ed i pianti di tutti i bambini che noi rifiutiamo,
che non dissetiamo
e non sfamiamo;
quei bambini dila-
niati dalle bombe
di ogni colore,
quelli che non ab-
biamo saputo difendere e che ora sono i tuoi
compagni di giochi nei prati del cielo.
Nella tua fragile carne c’è l’angoscia di chi è
ammalato, la sofferenza di chi ha perduto una
persona cara, il dramma di chi vive lontano
dalla famiglia e lotta per mantenere i suoi figli,
senza vederli crescere.
“O Fuoco Consumatore,
Spirito d’Amore, scendete sopra di me
...e illuminate il nostro cuore, perchè
imparia-
mo a dar valore a questo tesoro di umanità
che il tuo cuore, Gesù, ama, accoglie e custo-
disce
. Sì, perchè negli occhi del Bambino c’è
posto anche per noi, che dall’alto delle nostre
“sicurezze” di ogni giorno vediamo molto bene
tutto questo dolore e ancora non ci sentiamo
mossi a compassione.
E voi, o Padre,
chinatevi sulla vostra piccola creatura,
copritela con la vostra ombra,”
fate na-
scere sentimenti di bontà e di amore,
fate na-
scere il Bambino nel nostro cuore!
, perchè la
nostra vita non sia più la stessa e alla fine l’on-
data dell’ amore ci travolga e ci spinga fuori
dai nostri “nidi caldi” verso un’umanità ferita
che ha bisogno di gesti concreti di speranza.
“Ma sento la mia impotenza
e
vi chiedo di rivestirmi di voi stesso
,
di sommergermi, d’invadermi,
di sostituirvi a me,
affinchè la mia vita non sia
che un’irradiazione della vostra vita...”
E così sia.
M
ARIA
L
UISA
.
DALLA TUA CULLA