Questo numero del Tassello è speciale, come
è stata speciale la Missione parrocchiale vissuta
dal 3 all’11 novembre con la presenza dei frati
minori delle Marche. Molti sono stati toccati da
questo evento… a partire dal parroco! Sono suc-
cesse molte cose belle e impensabili.
È avvenuta una piccola (va bene che sia stata
piccola!) Pentecoste, la discesa dello Spirito
Santo in molti cuori.
Entrando in queste pagine si potranno cogliere
diverse sfumature a partire da “cose” che erano
presenti durante la settimana e a cui abbiamo dato
la parola. Man mano che giungevano in redazione
questi pensieri, cresceva in noi l’ammirazione per
la ricchezza di un così alto numero di regali.
Anno X - N. 2
25 Novembre 2007
Parrocchia Santa Maria Regina, Busto arsizio
Pagina WEB: www.santamariaregina.it
info@santamariaregina.it - Tel. 0331 631690
Una settimana di pianto. Così potrei intitolare il
tempo della Missione che ho sperimentato. Certo, capi-
ta spesso di commuoversi: davanti ad un lutto, nel rac-
conto di una vicenda contorta, quando ci si saluta
sapendo di non vedersi più, quando ci si trova a vivere
con altri le identiche emozioni, quando si comunicano
cose profonde e intime. Eppure si è usciti dai normali
parametri!
È delle lacrime quindi che devo parlare perché sono
state presenti per tutta la settimana disintegrando
quel muro di difesa che si possiede e che incanala le
emozioni.
Bastava sentire il semplice e conosciuto“Va’ e ripara
la mia casa”, bastava una semplice parola di un frate o
una immagine proiettata al mattino quando le perso-
ne venivano in chiesa prima del lavoro, bastava il gesto
di mettere l’acqua sulle mani degli altri o notare la fila
delle persone incamminate verso quella stessa acqua,
per produrre il dono delle lacrime. Anche il gesto della
consacrazione durante la Messa, pur ripetendolo da
anni, provocava l’apertura delle lacrime. Bastava il col-
loquio con fra Paolo in qualche casa o nel momento
della confessione, bastava il racconto di persone che
accennavano a come vivevano la Missione per provo-
care il dilagare delle lacrime. Per fortuna che non avevo
da preparare la predica e confessare le persone (ho
sfruttato la presenza dei frati!), altrimenti avrei dovuto
espormi troppo. Già il saluto ai missionari in chiesa
durante la Messa delle 10.30 è stato a rischio, circa la
commozione. È bastato far riferimento alla reciproca
fecondazione dello Spirito che era avvenuta (quella in
noi grazie alla presenza dei frati, quella in loro grazie
alla nostra comunità), per avvertire che le lacrime sta-
vano passando gli argini.
Non si possono fermare quel tipo di lacrime perché
scorrono senza essere comandate dalla ragione. Si vor-
rebbe non farsi vedere dagli altri ma … tanto poi gli
altri lo notano. Sta di fatto che si diventa vulnerabili
forse perchè solo così Dio è capace di toccare le fibre
più nascoste dell’anima. Dio davvero stava veramente
lavorando! È lui che talvolta regala le lacrime che risul-
tano proprio dei doni. Permettono di purificarsi, lascia-
IL DONO DELLE LACRIME
S
p
e
c
i
a
l
e
M
i
s
s
i
o
n
e