Pagina 20 - Il Tassello

Versione HTML di base

20
“Era un giorno come tanti altri, e quel giorno Lui
passò…”
«È una bella mattina di sole, il cielo terso, le
montagne imbiancate fanno da cornice, i rami degli
alberi ricolmi di foglie dalle più svariate sfumature
autunnali e quell’aria già un po’ frizzante… ad un trat-
to… da lontano si sentono canti allegri, voci di bambi-
ni avvicinarsi… eccoli sono loro… ma cosa succede
questa mattina? Le mie vecchie mura non hanno mai
sentito un così allegro “frastuono” all’inizio delle lezio-
ni.
Ora ricordo, nei giorni scorsi nei corridoi si sentiva
parlare di una certa missione, frati e suore che sarebbe-
ro arrivati; no, ma non può essere… figuriamoci se i
religiosi possono creare tutta questa confusione, loro
che sono sempre silenziosi e in preghiera… eppure la
curiosità aumenta… questo “rumore” si avvicina sem-
pre di più, sto a vedere di che cosa si tratta…
Arrivano le auto, ma scendono solo alcune mamme
con le cartelle, e i
bambini? Non capi-
sco… Eccoli arrivare,
sono un gruppo vera-
mente
numeroso!
Davanti a tutti e in
mezzo a loro ci sono
frati, suore e missio-
nari che cantano e
danzano allegramen-
te, muniti di altopar-
lante, ma come sono
tutti allegri questa
mattina! Vedo anche
don Norberto e suor
Cristina tra loro!
I bambini corrono, alcuni portano sulle spalle le car-
telle, che sembrano diventate improvvisamente più
leggere, nessuno vuole restare indietro; i missionari
intonano canti… non l’avrei mai creduto… non sono
certo quelli che i giovani definirebbero “antichi”, anzi
sono musiche all’avanguardia con testi molto significa-
tivi, sempre rivolti al Signore, arricchiti da gesti che ne
sottolineano la profondità e che i bambini non esitano
ad imitare.
Tutti vengono coinvolti da questa vitalità. Si crea
tutt’intorno un clima di festa, “essenziale” ma gioiosa,
qualcuno ancora in pigiama accorre al balcone, anche
i passanti rimangono affascinati dal subbuglio che
invade le strade e si fermano incuriositi ad osservare:
un bambino scivola sulle foglie e ruzzola a terra, subito
soccorso da una suora; un frate ballando rischia di
investire un povero cagnolino che passa di lì per caso,
spaventato da questa simpatica invasione di bambini.
Raggiunto il cortile si fermano per un ultimo canto,
poi si precipitano nelle aule e si dirigono velocemente
verso le finestre aperte, ma come mai tutta questa fret-
ta? Sposto lo sguardo ai cancelli… ora capisco… le
mamme e il gruppetto di frati e suore “scalmanati”
sono ancora lì che cantano e danzano, le voci dei bam-
bini affacciati alle finestre, si estendono anche al di
fuori, pare vogliano raggiungere il cielo!
Le due “fazioni” si guardano, si salutano agitando le
mani come se non volessero lasciarsi, li lega un filo invi-
sibile, ma ognuno sa che bisogna tornare al proprio
dovere, le maestre ammaliate anch’esse da questa
“festa” cercano con fatica di chiudere le finestre.
Si cominciano così le lezioni e le mamme, dopo
essere state intrattenute ancora con qualche ballo, si
allontanano dirigendosi verso le proprie occupazioni,
anch’esse hanno negli occhi una nuova luce: è proprio
vero, iniziare la giornata con il Signore dà la forza per
affrontare ogni situazio-
ne con serenità!
Nella mia lunga vita
non ho mai visto bam-
bini arrivare a scuola
così gioiosi e pieni d’en-
tusiasmo, le aule sono
sempre frequentate da
bimbi vivaci, che ralle-
grano queste mie mura
altrimenti fredde e tristi,
ma oggi c’è qualcosa di
speciale nell’aria, tutto
sembra più bello.
Suona la campanel-
la, ecco il momento
tanto atteso dell’inter-
vallo, ascolto i commenti e le emozioni… raccontano
agli amici, che per vari motivi non sono potuti arrivare
con loro, del momento vissuto in chiesa, prima di esse-
re accompagnati a scuola, dove i frati narravano e rap-
presentavano la vita di San Francesco, il poverello
d’Assisi, e veniva poi affidato loro un“sms a Gesù”, ossia
un’azione, un gesto buono da compiere verso gli altri
durante la giornata.
L’entusiasmo e la gioia che traspare dai loro occhi è
così contagiosa che altri vorrebbero partecipare, qual-
cuno dice: “Ma questi frati non sono veri: ballano, can-
tano, scherzano, ridono!!
Dai venite anche voi domani!”.
È chiaro che questa gioia limpida che viene dal
Signore ha contagiato i bambini, non si può certo
restare indifferenti.
Ogni giorno lo stesso rituale, i bambini sono sempre
LA SCUOLA PASCOLI