Pagina 23 - Il Tassello

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L’emozione è fortissima… spunta anche qualche
lacrima! Vedere quelle mani alzarsi verso il cielo,
mani piene di gioia, mani piene di serenità, mani
che trasmettono la fede, è qualcosa che ti prende,
che ti coinvolge, che ti mette allegria.
Penso anche che nostro Signore da lassù abbia
gioito nel vedere quelle mani levarsi in segno di
amicizia, di accoglienza e di fraternità.
È stato bello vedere tante persone cantare con
le mani ora alzate, ora abbassate, ora plaudenti
con tanta gioia nel cuore.
Dai più piccoli ai più grandi, tutti erano partecipi.
Anch’io ho partecipato e vi dirò che ora andando in
macchina non ascolto più la solita musica, ma mi
viene spontaneo canticchiare un bel motivetto:
“Annunceremo che tu!”.
Un grazie di cuore ai frati Francescani e alle suore
Alcantarine, ai giovani pieni di fede. L’augurio è che la
semina dia copiosi frutti e che le
nostre mani si alzino non per provocare il male ma per
ritrovare la via del bene, via che conduce a Cristo
Gesù!
E
NRICO
T
ROTTI
LE MANI
Buongiorno,mi presento, sono un palloncino,molto
amico dell’altro. Sì, avete capito bene, proprio un pal-
loncino da fiera, di quelli lunghi lunghi che gli imboni-
tori riescono a modellare in tanti modi diversi… sape-
te, non è proprio un grande destino il nostro, di solito
duriamo lo spazio di una sera, niente a che vedere con
i nostri fratelli maggiori, che possono volare nell’im-
mensità del cielo!
Scusate, stavo divagando. Il motivo per cui sono qui
è che mi è capitata una cosa strana; invece di finire in
un luna park o da McDonald’s come quasi tutti i miei
fratelli, sono stato comprato da un tipo strano, vestito
con una strana veste marrone: saio, la chiamava. È vero
che anche lui mi ha modellato (sono diventato una
splendida spada pirata!) e mi ha regalato ad un bambi-
no, ma questo è successo in una chiesa e ce n’erano
tanti di bambini, ed erano tutti felici e sorridenti e can-
tavano delle canzoni gioiose (un po’ stile discoteca)
che parlavano di un LUI straordinario (mica un eroe di
un cartone animato giapponese!)
Ma il fatto più strano doveva ancora arrivare, sì, per-
ché poi il mio bambino, cioè il bambino cui ero stato
regalato,mi ha portato nella sua casa, dove c’era un altro
bimbo, che lui chiamava “fratellone”, con cui abbiamo
giocato ai pirati e poi una mamma ed un papà.
Ad un certo punto io sono stato messo da parte, ne
avevo bisogno, perché ero proprio stanco, mentre i
bambini ed i loro genitori si sono seduti assieme ed
hanno cominciato a pregare, poi a leggere un libretto
che chiamavano Vangelo ed infine a parlare di quello
che avevano letto e parlavano anche di quegli strani
tipi col saio, che a quanto pare non devono essere un
gran che bravi con gli scioglilingua (pare che abbiano
una grossa difficoltà a pronunciare la parola
“Norberto”), che però stavano facendo una cosa chia-
mata missione e doveva essere proprio una bella cosa
questa missione, perché ne parlavano con grande sere-
nità, anche il mio bambino. Ed ancora una volta parla-
vano di quel Lui che avevo già sentito nominare in
chiesa; a quanto ho capito era merito di quel Lui tutto
quello che avevo visto e sentito in quella giornata stra-
ordinaria.
Adesso sono qui, un po’ più sgonfio ed ho cambiato
identità, visto che il mio bambino ha deciso che sono
diventato un serpente boa, ma a me va bene, giacchè
così posso continuare a giocare con lui e posso conti-
nuare ad ascoltare la sua famiglia quando si riunisce a
pregare quel Lui, che ogni tanto chiamano anche Dio
Padre che a quanto pare sta lassù dove vanno i miei
fratelli maggiori quando volano; chissà se anche un
palloncino come me lo può chiamare così? Se qualcu-
no di voi lo scopre può farmelo sapere per favore?
P
APÀ
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ERANTO
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S
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IL PALLONCINO DI PAPÀ