Pagina 12 - Il Tassello

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L’arrivo di NonnaNenna ave-
va causato non poco scompi-
glio nella famiglia di Ched-
donna.
Per prima cosa IlPrincipe, suo
malgrado, aveva dovuto ri-
nunciare alla stanza dei vide-
ogiochi, un tempo studio di
Miomarito, per lasciar posto
alla nonnina, e ormai non ave-
va che la stanza dei giochi e
la sua cameretta per poter gio-
care.
Lacerata dal senso di colpa
per aver costretto IlPrincipe a
sacrificarsi per la bisnonna,
Cheddonna era prontamente
corsa ai ripari, comprando al
generoso figliolo la playsta-
tion portable.
“I polli d’allevamento stanno
più larghi!” esclamò Nonna-
Nenna, considerando con aria
di disapprovazione le ridotte
dimensioni del suo nuovo al-
loggio.
“Sono sicura che qui da noi ti
troverai benissimo!” cinguettò
Cheddonna, fingendo di
non aver sentito e
sfoggiando uno dei
suoi sorrisi più sma-
glianti.
Anche la vita so-
ciale di Cheddonna
era stata pesantemente
influenzata dalla pre-
senza di NonnaNenna.
Un pomeriggio, durante una
riunione della onlus di cui
Cheddonna era la presidentes-
sa, Laluisa, la vicina del pia-
no di sotto, aveva portato un
enorme sacco di abiti usati e
dicendo “Volevo buttarli via,
ma se li ritirate voi mi fate un
favore!” lo aveva deposto so-
lennemente al centro del tavo-
lo.
NonnaNenna, guardando i co-
lori improbabili e le enormi
macchie che costellavano
quelli che un tempo erano sta-
ti degli indumenti, esclamò:
“Bestia! Quella roba lì non la
vogliono neanche in discari-
ca!”.
Laluisa era impallidita e, visi-
bilmente offesa, aveva lascia-
to la riunione. Da quel giorno
il comitato aveva preferito
riunirsi in altra sede.
Un altro giorno, passando per
il salotto, dove IlPrincipe era
impegnato nell’ora di conver-
sazione settimanale con Shei-
la, l’insegnante madrelingua
inglese che lo seguiva da
quando aveva sei mesi, Non-
naNenna se ne
era
uscita
con
un
“Quante sto-
rie! Quel fioëu
lì avrebbe biso-
gno di tirar due
calci al pallone,
altro che madrelin-
gua!”che aveva fat-
to vacillare il pro-
verbiale self control inglese
della maestra.
Per non parlare dei rapporti di
buon vicinato, messi dura
prova dal-
l’insana a-
bitudine della
vecchietta di dire sempre tutto
ciò che pensava. “Ma è quella
lì la Stregadisopra,? Quella
che passa l’aspirapolvere al-
l’una di notte?” si informava,
rivolgendosi a voce alta ad
un’ imbarazzatissima Ched-
donna, quando la porta dell’a-
scensore non si era ancora
richiusa del tutto sul sorriso
di circostanza che la vicina in
questione, dopo un cerimo-
nioso scambio di convenevoli,
aveva rivolto alle due donne.
“Hei, furbo!” diceva al giardi-
niere che abbandonava la can-
na dell’acqua sul prato per
ore. “I condomini la pagano
per bagnare il prato, non per
allagarlo!” e via dicendo. In-
somma, una tragedia.
“Che cosa posso fare?” si sfo-
gava Cheddonna con la Ful-
via. “E’ anziana e non ci sta
più con la testa. Se non fosse
per noi! I primi tempi,quando
aveva il gesso, stava almeno
seduta. Adesso, invece non
sta ferma un attimo: spolvera,
pulisce, cucina, lava, stira,
perfino! Pensa che sto pagan-
do la colf per niente!” diceva,
scuotendo la testa afflitta.
“Hai proprio ragione, tesoro!”
rispondeva la Fulvia, solidale.
“E’ durissima, ma pensa che
stai facendo una buona azio-
ne!”
C
HIARA
LE BUONE AZIONI
CHEDONNA NO LIMITS (PARTE II)
Riassunto della prima parte: Cheddonna riceve una telefonata da
sua sorella Cheddolce. La nonna si è rotta una gamba e qualcuno
dovrà occuparsi di lei per un po’. Suo malgrado, Cheddonna ac-
cetta di essere quel qualcuno...
LE AVVENTURE DI CHEDDONNA