Pagina 15 - Il Tassello

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DALLA PARTE DELLA NATURA
CARITA’ – BELLEZZA
IL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO
Chi non ha mai osserva-
to e ammirato il cielo stella-
to? Magari in una splendida
serata d’estate, sdraiati a os-
servare quella miriade di pun-
tini luminosi che stanno so-
spesi su un cielo nero e infini-
to; e chi non si è mai chiesto:
“… ma quante sono le stelle?
Perché sono lì? Ma quanto è
grande l’Universo?…”
Il cielo, con il Sole, la
luna e le stelle ha, da sempre,
ispirato poeti, romantici e non
romantici, perché la sua bel-
lezza non ha confini, la sua
immensità e il suo ignoto ispi-
rano curiosi e estimatori di
ogni tempo e luogo.
Come si è formato l’U-
niverso? Gli studi scientifici
hanno portato ad elaborare
una teoria che trova fonda-
mento in molte prove raccolte
dagli astronomi: tra i 15 e i 20
miliardi di anni fa si sarebbe
prodotto il “grande scoppio”
meglio noto come BIG
BANG, dal quale si sono for-
mate le prime particelle che,
per caso (… o forse no), si
sono combinate fino a forma-
re i diversi atomi e successi-
vamente da questa materia
primordiale, secondo un’evo-
luzione lenta ma costante, ha
portato a formare le galassie,
con le loro stelle e i pianeti
(… mi sembra che i concetti
di evoluzione e soprattutto
“caso”, li abbiamo già incon-
trati … o mi sbaglio?).
Oggi possiamo osserva-
re miliardi di stelle sparse
nell’universo, molte di loro
hanno pianeti, comete e aste-
roidi che le girano intorno,
come nel caso della nostra
stella Sole; molte stanno an-
cora nascendo, altre sono già
“morte” lasciando al loro po-
sto un “buco nero”. Ogni cor-
po celeste segue specifiche
leggi fisiche, uniche per tutto
l’Universo, in modo che la
loro posizione, i loro movi-
menti, non siano casuali ma
precisi e specifici, come fa-
centi parte di un unico grande
meccanismo derivante da un
unico grande progetto.
Mi piace immaginare
ogni stella, ogni pianeta, ogni
luna... come se fossero matto-
ni facenti parte di un’immen-
sa splendida cattedrale, ricca
di particolari architettonici,
con numerosissime cappelle,
un soffitto con archi a tutto
in un certo senso, fare carità.
Nel dipinto qui raffigurato intitolato
“L’Amor Sacro e l’Amor Profano”, eseguito da
Tiziano nel 1513 in occasione delle nozze di due
nobili del tempo, si mette in contrapposizione pro-
prio l’amore terreno e quello spirituale: la donna
che indossa il tradizionale abito bianco e che reca
nei capelli la corona di mirto, pianta simbolo dell’-
amore coniugale, viene iniziata ai misteri dell’amo-
re dalla Venere nuda con in mano la fiamma arden-
te dell’amore di Dio, aiutata da Cupido, che fa da
tramite e congiungimento tra due realtà opposte,
quella dell’amore spirituale e quello carnale.
Le due donne sembrano molto simili pur nella di-
versità del loro significato.
Facce diverse della stessa medaglia, come sono l’a-
more carnale e l’amore spirituale.
Anche i colori si ripetono nelle due figure:
chiaro è il panneggio sulle gambe della Venere e
chiaro il vestito della sposa; rosso è il manto della
dea della bellezza e dell’amore come rossa è la ma-
nica del vestito.
Lo sfondo su cui sono collocate le due figure rap-
presenta due contesti differenti e in contrapposizio-
ne: a sinistra, si nota un paesaggio montuoso con
un sentiero in salita; questo a significare il percorso
faticoso per raggiungere la virtù.
A destra il paesaggio è pianeggiante, disteso
e in lontananza si notano una coppia ed una chiesa,
si contrappone quindi, a quello di sinistra legandosi
alla sfera religiosa e spirituale.
Da qualunque lato si osservi e qualunque in-
terpretazione si dia, il motivo trascinante e domi-
nante è quindi l’amore, quel sentimento che ci dà
felicità e che ci fa “vivere”…
A
NTONELLA
M
ARTINO