Pagina 1 - Il Tassello

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Anno XI - N. 7
17 Maggio 2009
Parrocchia Santa Maria Regina, Busto Arsizio
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festa è...
Non si può decidere di
inventarsi una festa; oc-
corre un motivo per fe-
steggiare. La festa non si
crea a tavolino ma si rice-
ve come un dono perché è
memoria di un fatto pas-
sato che continua a dare
gioia alla vita presente. Ha
senso la festa di comple-
anno: celebra l’ingresso
nella vita. Ha senso la fe-
sta dell’anniversario delle
nozze: ricorda il
giorno più bel-
lo dell’esistenza;
e ha senso
qualsiasi festa
che abbia un
evento di
gioia da
ricordare.
Non tutte
le feste, però, han-
no lo stesso diritto di cittadi-
nanza, specialmente quelle
di “importazione” dove la
logica di fondo si rintrac-
cia, almeno a me pare, più
nel consumo dell’allegria
– onestamente un po’ arte-
fatta – che nel ricordo di un
avvenimento che merita di
essere celebrato.
I
n
alto
i
cuori
!
Ci facciamo una festa?
Nel cuore di ogni perso-
na c’è desiderio di festa e
di gioia, ma è richiesta una
“autorizzazione” per espri-
merlo, un consenso che
preceda e abiliti a passare
in letizia parte del proprio
tempo, distanziandosi dal-
la routine quotidiana. Il
motivo della festa non abi-
ta dunque nel nostro stato
d’animo, per cui festeggia-
mo solo se ci sentiamo bene
sennò lascia-
mo cadere
tutto. Il moti-
vo della festa è
la vita che viene
celebrata in tutta
la sua potenza, e
per noi cristiani è
il Risorto, l’evento
nuovo per eccel-
lenza.
Noi facciamo festa nel
giorno del Signore, memo-
ri della sua vittoria sulla
morte e del dono della sua
gioia ad ogni uomo. Per
un credente non ha senso
la domenica se è solo il
giorno in cui concedersi
un riposo infrasettimanale
o per regalarsi momenti di
Sul senso della festa è stato detto
molto, in queste pagine del Tas-
sello, che esce in concomitanza con
i festeggiamenti della Festa Pa-
tronale. La festa è la celebrazione
di un avvenimento, il ricordo di
un momento felice, l’esplosione
spontanea della natura quando
l’inverno finisce, un’occasione per
stare insieme agli amici, seduti
alla stessa tavola.
La festa è condivisione, parteci-
pazione sincera, momento di ag-
gregazione, grido liberatorio dopo
uno scampato pericolo. Quando
siamo felici, assai di più di quan-
do siamo tristi, abbiamo bisogno
di farne partecipi gli altri, perché
non si può fare festa da soli.
Gesù stesso ci ha insegnato che
la festa è uno straordinario mo-
mento di comunione, lasciandoci
il dono dell’Eucaristia proprio
durante una cena con i suoi amici
più cari!
Per noi cristiani, allora ogni do-
menica è festa, perché è il giorno
dedicato all’incontro con Gesù,
l’Amico per eccellenza, ma può
essere festa ogni giorno, se ar-
riviamo a sentire, pur tra le diffi-
coltà della vita, che la vita stessa
è un dono per cui vale la pena
festeggiare.
La redazione