Pagina 1 - Il Tassello

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Anno XII - N. 2
25 Ottobre 2009
Parrocchia Santa Maria Regina, Busto Arsizio
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Quelli che...beati voi
Breve viaggio tra le Beatitudini
Beato te! Beati loro…
Quante volte abbiamo sentito
pronunciare frasi come queste,
o ci siamo sorpresi a pensar-
le noi stessi? “Beato”, ai tem-
pi che corrono, è un sinonimo
di “felice”, e la felicità, si sa, é
qualcosa di raro ed effimero,
che tende sempre a sfuggire di
mano, qualcosa che non si rag-
giunge mai del tutto… e mai
per sempre.
È molto più facile, allora, vede-
re la felicità degli altri e pensa-
re che “loro sì sono beati, non
come noi!”, provando magari
anche un po’ d’invidia…
Beato, secondo il nostro metro,
è chi ha l’amore, la salute, il de-
naro, la fortuna, il successo (non
necessariamente in quest’or-
dine), ma Gesù, nel discorso
della montagna, ribalta questo
punto di vista, introducendo un
concetto assolutamente contro
corrente: i veri beati sono i sem-
plici, quelli che soffrono, coloro
che cercano la pace e operano
per la giustizia e quanti vengono
perseguitati per il solo fatto di
essere così. Impensabile provare
invidia per costoro!
Eppure la felicità vera, quella che
non finisce, comincia quando
diventiamo certi che essa non
c’entra nulla con la fortuna.
E, allora, beati noi!!
La redazione
L
e beatitudini sono le più belle parole di Gesù, ed egli le donò
agli amici più cari perché le portassero per sempre con loro.
Con il discorso della montagna, Gesù rivela la sua più originale
e genuina comprensione del mistero del Regno del Padre, l’in-
terpretazione autentica dell’avvento del cielo sulla terra, infatti,
le beatitudini tratteggiano il suo programma di vita, il suo cuore,
l’animo suo più profondo, il meglio di sé e della sua giovinezza
che si apre alla missione nel mondo. Queste parole sono la fre-
schezza del cuore di Cristo, che in uno slancio dell’animo mostra
ai suoi come sarebbe il mondo se accogliesse la sua parola. È il
documento del sogno di Gesù, l’estensione visibile dei suoi desi-
deri, la visione del Figlio di Dio, l’espressione molto umana della
voglia di realizzare senza indugio quanto ha tenuto nel cuore e
maturato per lunghi anni nella famiglia di Nazareth.
Il discorso della montagna è la
Magna Charta
dell’annuncio
del Regno. Ogni parola, gesto pensiero, ogni sospiro e desiderio
che il Signore ha vissuto negli anni che sarebbero venuti, non
sono che la spiegazione, la frantumazione, la nebulizzazione, la
declinazione nella vita con-
creta delle beatitudini.
Noi sappiamo che il di-
scorso della montagna fu un
fallimento, ovviamente non
per i suoi contenuti ma per
l’accoglienza che ebbe. La
storia evangelica attesta che
l’annuncio cadde nel vuo-
to. C’è di più: con il rifiuto
del discorso della montagna
tutta la vita di Gesù e ogni
suo gesto e ogni sua parola
Rallegratevi ed esultate