Pagina 1 - Il Tassello

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L
’atra notte ho sognato. C’erano tre animali: Bilvio, il
toro scalciatore, Zante, il cane ululante e Berenice,
la pappagalla ipnotizzatrice. I tre, avendo saputo
dell’imminente ingresso di Gesù in Gerusalemme, colsero
l’occasione per fare gli onori di casa al Figlio di Dio. Bilvio,
Zante e Berenice desideravano fare una accoglienza mera-
vigliosa a Gesù, il re che stava arrivando, proprio come i
loro mitici predecessori di trent’anni prima a Betlemme.
Si diedero subito da fare e, in men che non si dica, ave-
vano già pianificato ogni cosa: concerto di oche alla porta
centrale, passaggio a bassa quota dei falchi pellegrini in
formazione a freccia, discorso beneaugurante del sindaco
ippopotamo (era straniero ma da quando il circo lo aveva
abbandonato, si era integrato bene tra gli animali di Ge-
rusalemme), targa commemorativa all’albero della piazza
principale (lavoro che fu appaltato al picchio) e, ovviamen-
te rinfresco finale commissionato ai maiali, i quali avevano
promesso una vera e propria abbuffata. Per quanto riguar-
dava il mezzo di trasporto non si interessarono, sicuri che
alla Gesùmobile avrebbe pensato il suo staff.
Tutto fu pronto: concerto, stormo, discorso, targa, buf-
fet. Tutto pronto ma
sul più bello Bivio,
il toro scalciatore,
Zante il cane ulu-
lante e Berenice la
pappagalla ipnotiz-
zatrice si resero con-
to di una gravissima
dimenticanza: non
avevano
invitato
nessun umano. Fu
una smemoratag-
gine imperdonabile
Anno XII - N. 4
20 Dicembre 2009
Parrocchia Santa Maria Regina, Busto Arsizio
Pagina WEB: www.santamariaregina.it
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I sogni son desideri
E tu di che sogno sei?
“La vita è un sogno, o i so-
gni aiutano a vivere meglio?”
Questa era la domanda, di-
venuta presto un tormento-
ne, che un noto giornalista
rivolgeva all’ospite di turno,
nei dintorni di mezzanotte di
qualche anno fa.
Se per sogno intendiamo
qualcosa d’irreale, di fantasti-
co, non possiamo certo affer-
mare che la vita sia un sogno;
sperimentiamo infatti ogni
giorno l’assoluta concretezza
della nostra vita e, per i meno
fortunati, la vita può, a volte,
divenire più simile a un incu-
bo…
Allora abbiamo bisogno dei
sogni per fuggire da una real-
tà che non ci soddisfa? Il so-
gno è una scappatoia dall’in-
felicità? Oppure i sogni sono,
più semplicemente, i desideri
che approfondiscono il no-
stro orizzonte, il nostro modo
di investire e di scommettere
sul futuro, e quindi sulla vita
stessa? E possiamo dire che
chi non ha più sogni sia dav-
vero vivo?
Se è così, allora, non è la vita
ad essere un sogno, ma il so-
gno è, in se stesso, vita.
La redazione
il
T A
S
E L L
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S