Pagina 6 - Il Tassello

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I sogni son desideri
di ogni nuovo anno si illude di trovare il pa-
radiso nell’anno nuovo. Ma il Paradiso non è
sulla terra: il desiderio del cuore umano non
verrà mai soddisfatto pienamente dai tesori del
mondo (soldi, successo, bellezza, potere…).
Dio è l’unico che dà senso a ogni nostro an-
dare, tornare, a ogni nostro lavorare, piangere,
a ogni nostro gioire, parlare, tacere…
Quando vi capiterà di recarvi in Cappado-
cia e avrete la fortuna di visitare Goreme, un
villaggio che dal VI al IX secolo dopo la na-
scita di Cristo divenne uno dei maggiori cen-
tri del Cristianesimo in Turchia, visiterete le
case di questo villaggio costruite all’interno di
strutture naturali a forma di camini che il ven-
to ha scavato in milioni di anni, corrodendo e
modellando la lava che il vulcano del Monte
Argeo aveva eruttato milioni di anni prima.
Alcune di queste costruzioni naturali di-
vennero delle chiese, il cui interno fu dipinto e
decorato in modo a volte molto semplice altre
volte più curato. Tra le decorazioni più
antiche e più primitive si trova spesso
disegnata una scala a pioli con una
tartaruga posta a volte già in cima,
altre volte ancora in cammino. La
scala rappresenta la vita spirituale
e la tartaruga il cristiano. Il tra-
guardo di ogni cristiano è il cielo,
il Paradiso; il modo per arrivare
in cima ce lo insegna la tartaru-
ga: lentamente, un passo dopo
l’altro, sempre in avanti, in
salita e in caso di stanchezza
o pericolo, avere sempre a
portata di mano la corazza
per ritrarsi.
La saggezza degli an-
tichi non finisce mai di
stupire!
E che dire di Dio
che si fa bambino per
restare con noi? Solo
Dio può sceglie-
re una
strada così per farsi vicino ad ogni persona…
perché un uomo potente può far paura, ma chi
ha terrore di un bambino?
Inginocchiarsi davanti a Gesù bambino…e
rimanere a contemplarlo…questo è Paradiso,
questo è Natale!
Tanti auguri…
Suor Cristina
Come un’aquila
L’aquila perde quota e cade giù,
l’ala si è spezzata, non batte più.
In vortici confusi scende giù dal cielo,
fra le piume scompigliate ora scende il
gelo.
E a terra guarda fra le spine in alto lassù
la libertà e le vette che non ha più.
È un’aquila ferita l’anima mia
quando l’innocenza se ne va via.
Non riesco a trovare pace dentro me,
c’è un tarlo che mi rode, non so perché.
La vita appare senza senso, non ho libertà,
mi lega una catena, la mia vanità.
Sembra tutto un caos, non ci vedo più,
non capisco più. Perché questo buio?
Perché?
Tu hai fatto il nostro cuore per te
e il nostro cuore non ha
pace se non riposa in te.
Tu, Dio, ci hai fatti per la luce e verità
ed è soltanto là tutta la nostra vita.
L’aquila vuole ancora volare via:
respira fra le vette l’anima mia.
Non cerca in sogni e glorie la felicità,
ma abbraccia altri orizzonti di libertà.
E in alto un vento di purezza la solleverà,
in volo verso il sole sempre correrà.
II passato ormai non ricorda più,
non esiste più: vola sempre più in alto,
lassù.
Tu hai fatto...