Pagina 11 - Il Tassello

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Io, Tu, Noi Famiglia
C
he vacanza straordinaria quell’anno:
prima Amsterdam e poi L’Aia… Solo
pochi giorni, però davvero intensi:
quante foto scattate a ritmi frenetici! Immagini
davvero belle anche perché l’Olanda offre
spunti molto particolari; ma più che
mulini a vento, zoccoli di legno
e tulipani, è una foto scattata a
tramonto avanzato che racchiude
ogni emozione provata.
Eravamo, in quel tardo
pomeriggio d’estate di cinque o
sei anni fa, a passeggio lungo una
spiaggia dei mari del Nord, nei
pressi dell’Aia: il cielo, di un pallido
grigio, prendeva via via sfumature
rosate e il mare… Rischiarato in un
tratto dall’ultimo raggio di sole, il mare era una
tavola d’argento, su cui si allungava un lembo
sottile di terra dove, vivaci, zampettavano e
stridevano decine e decine di gabbiani.
I miei cari camminavano a passo svelto
lungo la spiaggia
, calpestando leggeri la
sabbia, guardando verso il mare e i gabbiani,
parlando fitto tra loro; io ero qualche metro più
indietro e, rapita da tanta bellezza, ho scattato
rapida, silenziosa, veloce.
Al ritorno dalla vacanza, subito a sviluppare
le foto, nitide, allegre, colorate: i canali di
Amsterdam, le biciclette, i quadri di Van Gogh,
i villaggi dei pescatori…
Mi sono innamorata di quello scatto a poco
a poco e adesso, riguardando l’immagine,
capisco che ho scattato col cuore
.
Giro e rigiro fra le mani la foto dei miei
uomini e li guardo sempre con occhi diversi.
Li vedo solo di spalle, ma immagino le facce
sorridenti, le battutine, gli scherzi; gesticolano
allegri e io “sento” l’eccitazione del momento.
Loro tre, che camminano sciolti guardando
avanti sullo sfondo di quelle tonalità grigio
argento, sono poco più che sagome scure
delle quali vedo solo alcuni particolari; si
riconoscono bene papà, figlio maggiore e figlio
minore, ma i colori smorzati rendono il tutto
piuttosto indistinto e quasi irreale.
Si tratta di una foto datata e
loro, i ragazzi, nel tempo sono
cresciuti, però è ancora attuale
perché i toni indistinti li collocano
un po’ fuori dallo spazio e dal
tempo…Camminano e guardano
avanti;
li immagino avanzare
verso il loro domani
, che
nessuno conosce, ma che il cuore
di una madre spera possa essere il
più dolce possibile.
In quello scatto io non ci sono, ma non me
n’è mai dispiaciuto, anche perché in fondo
non è proprio vero. Io sono lì con loro:
sono
lo sguardo d’Amore
che ha reso possibile la
fotografia.
Solo un’occhiata distratta può non cogliere
la presenza amorosa, l’affetto gratuito e
benevolo che li abbraccia e li “fissa” in
quell’immagine; la discrezione di lasciarli un
po’ soli, a chiacchierare “tra uomini”, in un
momento tanto bello della loro vita.
L’Amore è così: sempre genera, rende
possibile, favorisce, realizza, segue e non
precede, perché sa essere umile e discreto, ma
anche concreto e fecondo.
Chiediamo con fede semplice e gioiosa
che
Maria, la Madre, avvolga nel suo
caldo abbraccio ogni famiglia
e le insegni
a generare un Amore di giorno in giorno più
puro e fecondo, gratuito, forse anche un po’
divino.
Maria Luisa
Quasi un dipinto
Hamo e Zorica, di Kemo e la sua famiglia, di
Dzula e Armin, di Hasa e famiglia, di me e dei
miei figli, dei bambini ospiti nella casa dell’ospe-
dale, dei bambini dell’orfanotrofio… ho deciso
di scrivere un diario su tutto. GRAZIE! Vi voglio
bene…
P.s. Questi giorni sono volati… mi avete la-
sciato un po’ da fare, ma cosa faccio dopo una
settimana? Di nuovo contare i giorni fino a
quando tornate… aspettare che succeda qualche
miracolo??? Che qualcuno mi offra un lavoro!!
Ma è già tanto sapere che esiste parecchia gente
che si occupa di noi… grazie”.
Dzana