Pagina 1 - Il Tassello

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È
sotto gli occhi di tut-
ti che dei tre giorni
santi del Triduo pa-
squale, il venerdì occupi,
nel cuore dei credenti, un
posto privilegiato. La pietà
popolare ha da sempre sen-
tito con grande trasporto e
amore la morte di Gesù sulla
croce, rivivendone i passag-
gi più drammatici e cruenti
con semplici ritratti di gran-
de impatto emotivo, dando
così origine alle sacre rap-
presentazioni, alle vie crucis
e a una miriade di espressio-
ni di pietà, ancor oggi vive e
sentite.
Sullo sfondo di
questa tensione c’è
la consapevolezza che
il dolore del Figlio di Dio
raccolga e anticipi ogni
dolore umano, quindi
anche quello di ciascun
fedele, che nella passio-
ne e mor-
te di Gesù
intravede
la
pro-
pria croce.
S e m b r a
Anno XII - N. 7
28 Marzo 2010
Parrocchia Santa Maria Regina, Busto Arsizio
Pagina WEB: www.santamariaregina.it
info@santamariaregina.it - Tel. 0331 631690
Dopo la quarantena
Gesù: colui che era, che è e che sarà.
Tutti sappiamo come nella tradizio-
ne biblica i numeri abbiano spesso
particolari valori o significati; noti a
tutti sono l’1, il 3 il 7 il 12… ed il
quaranta.
Generalmente indica un periodo
di prova ed isolamento, ricorda i
giorni del diluvio, gli anni nel de-
serto, giorni di Mosè sul Sinai, ma
anche i giorni di Gesù nel deserto e
quelli intercorsi tra la resurrezione e
l’ascensione. Per i cristiani rappre-
senta i giorni di preparazione alla
pasqua.
È importante anche per Buddisti e
Musulmani, infatti si Gothama che
Maometto hanno iniziato a loro
predicazione a quarant’anni.
In ambito medico ed informatico
rappresenta un periodo di isola-
mento per verificare se un infezio-
ne sia o meno presente.
Veramente versatile, questo 40!
Aggiungiamo pure che per i mate-
matici è un numero semiperfetto,
che è divisibile per la somma delle
sue cifre, per i fisici è l’unico valore
a cui corrispondono due tempera-
ture espresse in ° Celsius e Faren-
heit…
Che resta da dire? Forse augurar-
ci che questi 40 giorni, ormai agli
sgoccioli, abbiano rappresentato
un periodo ben sfruttato per ritro-
vare il nostro legame con Colui che
È e Sarà.
E i quarantini? A questo lasciamo
rispondere i fan del commissario
Montalbano!
La redazione
il
T A
S
E L L
O
S
quasi che il venerdì santo
celebri il dolore di Dio e il
dolore dell’uomo, in una in-
superabile e irripetibile sin-
tesi che è la realtà divina e
umana di Gesù. Giustamen-
te ciascuno di noi può e deve
vedere il giorno della morte
di Gesù quale tempo della
propria sofferenza, tuttavia
un cristiano accorto saprà
andare oltre questa imme-
desimazione; infatti la chie-
sa non celebra mai il dolore,
né quello divino, né quello
umano. Il dolore non è un
valore; la sofferenza non
ha in se stessa alcuna virtù
o capacità salvifica o
redentiva. La chiesa,
invece, celebra l’amore di
Gesù Cristo, che non teme
di offrire la sua vita, e beve
il calice amaro per la salvez-
za di ogni essere umano. La
morte di
Gesù è da
capire nel-
la logica
del
suo
farsi pros-
simo a noi