Pagina 7 - Il Tassello

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Dopo la quarantena
Bandiera Gialla
E
voca scene ottocentesche di disperazio-
ne, navi costrette a languire con una
bandiera gialla, simbolo della loro male-
dizione, col loro carico di malattia e morte fuo-
ri dalla salvezza simboleggiata dai porti, così
vicini da essere quasi toccati con un dito, così
irrimediabilmente lontani.
Oppure immagini più vicine a noi: campi e
costruzioni circondate da filo spinato, ancora
disperazione, lontananza forzata da chi si ama,
o peggio, vicinanza obbligata in una condizione
avara di speranza, ancora malattia e morte…
come le imma-
gini provenienti
dalla Cina vitti-
ma dell’epidemia
SARS di qualche
anno fa.
La parola qua-
rantena
evoca
tutto ciò; la sepa-
razione dell’uomo
da ciò che ama,
dalla speranza,
dalla vita.
R
icetta
:
minestra
di
zucca
(
per
4-6
persone
)
Una zucca di circa 2,5 kg
1 lt d‘acqua
100 gr di mandorle sgusciate
60 gr di burro
sale.
Pulire la zucca, togliendo la scorza ed i semi, tagliarla a pezzi e lessarla a vapore per 10-12’
(oppure in acqua bollente ; in questo caso va poi strizzata).
Metterla in una pentola col latte di mandorle (ottenuto frullando le mandorle nel vaso del frullatore
con l’acqua e filtrando bene il composto) e col burro. Frullare bene il tutto col frullatore ad
immersione, sino ad ottenere una crema omogenea, portare ad ebollizione. Salare e servire.
Non vi scoraggi questo piatto, tratto da una raccolta di ricette medioevali: il risultato
giustifica l’impegno. Da accompagnare ad un buon vino fresco e secco ( ad esempio un
bianco d’Aquileia).
Ma ogni quarantena prima o poi finisce; le
navi entrano in porto, la luce riappare al termi-
ne della lunga notte, il filo spinato viene rimos-
so, dopo la malattia c’è la convalescenza, dopo
la morte la resurrezione.
Questo è il grande dono del nostro credo, os-
sia che ci è sempre concessa la speranza, nella
certezza che, come dice il Manzoni (cito a me-
moria), “Dio non toglie una gioia ai propri figli
se non per preparane una più grande e certa”.
Probabilmente paragonare la nostra quaresi-
ma, magari un po’ tiepidina, con le immagini di
quarantena che ho tratteggiato sopra è un po’
eccessivo; quello che importa è che il significato
è lo stesso: la certezza che prima o poi il buio
finisce. Sempre.
A questo punto, cosa proporre come ricetta?
Qualcosa di un bel colore giallo e luminoso, na-
turalmente!
Yuk! Yuk!!
E buon appetito da Pippo.
Silvio