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Il campo è il mondo
nica della camicia, si asciuga il sudore dalla fronte.
Ha grandi speranze che alimenta con la cura che
riserva a quei gesti generosi. Sarà l’inverno il perio-
do dell’attesa e la primavera svelerà il biondo delle
messi. Si prepareranno i giovani, non mancheranno
le donne, accorreranno i bambini. I vecchi giunge-
ranno per ultimi, ad estate inoltrata, con le mani
callose e le vecchie falci messorie sulla spalla.
Il campo è il mondo e si sta con la schiena pie-
gata, gli uni accanto agli altri. La fatica condivisa
crea fraternità, accorcia le distanze. Si lavora, si
canta, ci si racconta, ci si ascolta, si divide il pane.
C’è gioia quando il raccolto è abbondante, qual-
cuno versa da bere per tutti e si fa festa.
Marisa
“Il campo è il mondo” - “A Tutto Campo
I
l nuovo anno pastorale si
apre per la mia famiglia pro-
prio in un “nuovo campo”:
quello dell’essere genitori in un
cammino di Fede e di
educazio-
ne
all’essere Cristiano del nostro
bambino, che si appresta ad ini-
ziare la Catechesi.
Dal giorno del suo Battesimo
ad oggi sono trascorsi, in modo
repentino direi, otto anni duran-
te i quali noi genitori abbiamo
cercato di trasmettere quei sem-
plici gesti che anche noi abbia-
mo imparato sin da piccoli: il
far bene il Segno della Croce,
il recitare insieme le preghiere,
il partecipare alla Santa Mes-
sa. Certo, all’inizio è stato visto
come un gioco, di fatti ricordo
che la partecipazione allace-
lebrazione Eucaristica
era una continua
corsa in Cappella,
il Segno del-
lo Croce
era fatto sia con la mano destra
sia con la sinistra e l’Acqua Be-
nedetta lo ha benedetto un po’
tutto… oggi la situazione è mi-
gliorata, tuttavia è ancora pic-
colo e certe celebrazioni sono
per lui faticose da seguire, inol-
tre la sua timidezza lo “blocca”
nel cantare, nel recitare assieme
le preghiere e nello scambiar-
si il segno della Pace!. Proprio
per questo la Catechesi lo potrà
far crescere soprattutto perché
condividerà con altri coetanei
quello che finora è stato quasi
sempre fatto con i genitori.
Il campo si allargherà: an-
che gli altri bambini faranno gli
stessi gesti, saranno contenti di
stare assieme per giocare, per
parlare di Gesù, per assaporare
la Sua Vita e nello stesso tempo
faranno fatica anche loro nello
stare in silenzio e fermi
nell’ascolto della Parola.
Noi genitori insieme
ai catechisti e ai sacer-
doti dovremo accom-
pagnare con lucida
attenzione e con
longanimità questa
fase di iniziazione
perché la nostra
scelta di vita possa
essere
intrapresa
anche dai nostri figli
come scelta libera
scaturita dalla Grazia
della Conoscenza.
Il valore di questo cam-
mino dunque è molto alto: si
deve far germogliare il seme
trasmesso, in modo inconsape-
vole, nel giorno del Battesimo e
certamente si dovrà rinvigorire
quello di noi genitori.
Questo seme mi piace para-
gonarlo al granello di senapa
che pur piccolo ha in sé un’enor-
me potenzialità: se il terreno è
stato curato e predisposto per
la germinazione potrà diventare
più grande di tutti gli erbaggi e
produrre rami tanto grandi
da
far ombra anche agli uccelli. C’è
una speranza viva di veder cre-
scere questi bambini secondo i
valori cristiani, perché apparte-
nenti ad un’unica Famiglia che
ha come fulcro Gesù.
Certo il seme della senape
appartiene alla famiglia delle
Crucifere
, per la particolare di-
sposizione dei petali, e ciò mi
fa pensare alla Croce di Gesù,
quindi agli eventuali momenti
di smarrimento che potrebbero
presentarsi.
Comunque, se ciò dovesse ac-
cadere, mi auguro di poter tro-
vare nella nostra comunità quel-
lo Spirito Paraclito che possa in-
coraggiare e rafforzare la nostra
Fede per continuare ad essere
un esempio non solo per il mio
bambino ma anche per tutti gli
altri!.
Giulia