Pagina 2 - Il Tassello

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La Profezia
sguardo del Padre. Per Lui i campi e i prati in
cui crescevano i gigli e dove gli uccelli trova-
vano nutrimento, non erano i luoghi dell’ac-
cumulo e della stratificazione delle ricchezze
ma gli spazi dell’amore del Padre, il continuo
aprirsi della bontà di Dio verso i suoi figli. Si-
milmente, i poveri non erano svantaggiati ma
beati, così come gli operatori di pace, i puri di
cuore, gli afflitti, i miti... Gesù è profeta perché
vede i segni dell’amore di Dio nel mondo.
Proprio perché Gesù è bontà infinita non ha
voluto trattenere solo per sé questa capacità
di vedere come il Padre, ma l’ha consegnata
ai suoi amici attraverso un mandato del tut-
to particolare. Ai suoi, dopo la resurrezione, il
crocifisso risorto non ha dato un potere magico
per vedere il futuro ma ha donato loro quello
Spirito che li ha condotti a ritornare in Galilea
e là hanno scoperto i semi del Vangelo che il
Risorto ha disperso a piene mani nel mondo.
Dice l’evangelista:
“..Ma dopo che sarò risusci-
tato, vi precederò in Galilea” (Matteo 26,32).
Là ci sarà già Lui all’opera, prima degli stessi
inviati.
Lo sguardo profetico dei discepoli è la par-
tecipazione allo sguardo di Gesù sul mondo, il
quale partecipa allo sguardo del Padre. Profeta
è colui che, sotto l’azione dello Spirito Santo,
intuisce che il mondo è il luogo in cui l’amore
di Dio si annida, agisce e cresce.
Il profeta, oggi come al tempo dei discepo-
li osserva il mondo, non lo giudica, lo ama e
lo vede già infinitamente abitato dai semi del
Vangelo. Il profeta è un inguaribile ottimista
perché con lo stesso sguardo del profeta Gesù
non disprezza nulla di quanto il Padre ha fatto,
e scopre che Gesù risorto agisce nella storia, la
accompagna e pone il suo Spirito nelle cose che
gli uomini fanno con retta coscienza.
Nello spazio di questa visione del mondo trova
spazio la fiducia che genera cose nuove e dona
alle persone la gioia di sapersi amati dal Padre,
presi per mano e accompagnati alla gloria del-
la vita eterna. E nessuno può pregiudizialmen-
te sentirsi escluso, anzi ogni figlio di Dio può
diventare profeta.
Don Attilio
M
olti falsi profeti sono apparsi nel mon-
do. Chi è il profeta? È l’uomo dei
tre tempi: passato, presente,
futuro.
Il profeta è l’uomo che ascolta
la parola, sa vedere il presente e sa
proiettarsi nel futuro; sa cogliere le
promesse del passato, è in grado di
giudicare il presente e riesce con co-
raggio a indicare il cammino verso
il futuro.
Dio ricorre spesso al profeta
per non lasciare solo il suo popo-
lo; lo guida attraverso uomini da
lui chiamati e fortificati con una
speciale manifestazione della sua
presenza, e lo conduce per strade
non facili, verso esperienze ine-
dite.
Il Signore sempre ha custodito il suo popolo
con i profeti nei momenti difficili, nei momen-
ti di scoraggiamento, quando il Tempio
n o n c’era, quando Gerusalemme era
sotto il potere del nemico,
quando il popolo si doman-
dava: dov’è Dio? Ma il pro-
feta, pur parlando a nome di
Dio, spesso è rifiutato e respinto dal
popolo.
Gesù ha ricordato ai farisei che i
loro padri hanno ucciso i profeti per-
ché dicevano cose che non piacevano
e insegnavano a cambiare vita. Lui
stesso sarà ucciso, lui il primo e il più
grande dei profeti.
La personalità di Gesù, la sua au-
torità inaudita, lasciano trasparire un
profondo mistero, si pone al di sopra
Profezia
Sguardo sulla storia e sul mondo