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La Profezia
Chi ama, sogna
Q
ualche giorno fa, la nostra Diocesi è
stata visitata da un’Urna importante
contenente un’insigne reliquia di Don
Bosco. L’Urna è in viaggio dal 25 aprile
del 2009 e ha fatto il giro delle 132 Nazioni
che Don Bosco vivente aveva
sognato
nelle vi-
sioni che il Signore gli concedeva. Ovunque ha
trovato grande e gioiosa accoglienza.
Questa Sua
Peregrinatio
è stata presentata
in parrocchia sia durante la celebrazione eu-
caristica sia durante la “domeniche insieme”
con i genitori dei bambini di catechesi e mi ha
molto interessato…
Ho così iniziato a leggere qualche testo e ho
scoperto che Don Bosco ha iniziato a
sognare
alla tenera età di 9 anni e ha continuato a farlo
per altri 60 anni! In particolare, nel primo sogno
Don Bosco racconta che un Uomo venerando gli
ordinò di mettersi a capo di una moltitudine di
ragazzi, che si divertivano in un grande cortile
vicino a casa sua, con queste parole: “
Non con
le percosse, ma con la mansuetudine e la carità
dovrai guadagnare questi tuoi amici. Fa’ dun-
que loro subito un’istruzione sulla bruttezza
del peccato e sulla preziosità della virtù
”. Ov-
viamente il piccolo Giovanni rispose, confuso,
che era un povero ragazzo ignorante, incapace
di fare questo. L’uomo gli rispose che per poter
realizzare questa cosa impossibile era necessario
l’ubbidienza e l’acquisto della scienza, quest’ul-
tima acquisita dalla Maestra: sotto la Sua guida
sarebbe divenuto sapiente..
È preannunciata così la sua missione, la sua
attività educativa, l’oratorio.
Dall’Urna di Don Bosco sono emersi diversi
pensieri relativi all’educazione che si aggancia-
no alla pedagogia dei valori non solo sociali e
civili ma anche spirituali che sostengono e ten-
gono uniti la nostra comunità di cristiani. Da
qui è stato quasi immediato ripensare alla mia
breve esperienza di genitore partecipe alle Do-
meniche in Parrocchia per vivere momenti di
preghiera, di convivialità e di riflessione. Certo
sono domeniche intense, a volte ci si porta die-
tro la stanchezza di una settimana ricca di im-
pegni, di corse e di levatacce… però sono delle
preziosità che permettono il confronto con altri
genitori, con esperti e con i nostri sacerdoti.
Aiutano a riflettere sul proprio vissuto e
su ciò che oggi è possibile trasmettere ai figli,
mediante il buon esempio senza imposizioni.
Però, ho notato che è molto facile “andare fuo-
ri tema”, argomentare su tematiche scolastiche
è più semplice che discutere sulla valorizzazio-
ne delle esperienze religiose, forse si ha ti-
more di parlare della propria Fede davanti
a persone non sempre conosciute, cosa che
è capitata anche a me!
Tuttavia è necessario partecipare in modo
attivo a queste piccole perle di promozione
della fede se vogliamo davvero trasmettere
ai nostri figli il nostro credo in Gesù Cri-
sto!
Infine, Don Bosco attraverso i suoi sogni
ha fatto del bene, ha condiviso con i suoi
ragazzi il Disegno Divino, ha ragionato con
loro ed è stato amorevole. Tutti siamo chia-
mati ad essere educatori alla fede: la nostra
scienza più eminente è conoscere Gesù Cri-
sto e rivelare a tutti le insondabili ricchezze
del suo mistero!
Giulia