Pagina 2 - Il Tassello

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I cinque sensi
zione al creatore di tutto; (...) infine chiamo
consolazione ogni aumento di fede, di speran-
za e di carità, e ogni tipo di letizia che sollecita
ed attrae alle cose celesti e alla salvezza della
propria anima, rasserenandola e pacificando-
la nel proprio creatore e Signore
”.
Quando una persona avverte pace interio-
re, quando percepisce che nonostante le diffi-
coltà della vita è possibile amare, quando una
persona è serena, vive la consolazione. E la
consolazione può nascere spontanea nel cuore
di ciascuno: potrebbe sorgere a seguito di un
consiglio, di una testimonianza, una lettura,
una omelia, un rimprovero fraterno, ma nor-
malmente è la conseguenza di una esperienza
sensoriale.
C’è l’altra faccia della medaglia: bisogna
evitare di pensare che in ogni caso la consola-
zione spirituale sia da attribuire a Dio; certa-
mente Dio parla con la consolazione, ma non è
detto che ogni consolazione sia da Dio, infatti
il demonio può vestirsi da angelo della luce e
portare divisione e odio al cuore delle persone.
Il tentatore, essendo la falsità per eccellenza,
non si limita a produrre desolazione nella vita
delle persone, è anche capace di imitare la voce
del Signore, di dare consolazione, consolazione
ovviamente falsa. Ne viene che la consolazione
può avere una duplice provenienza: può essere
da Dio o dal diavolo. Ciò che le differenzia è
la natura stessa della consolazione. Anche la
consolazione spirituale va capita.
Ancora sant’Ignazio, nella regole del di-
scernimento spirituale, afferma: “
È proprio di
Dio e dei suoi angeli dare con le loro mozioni
VERA letizia e godimento spirituale togliendo
qualsiasi tristezza e turbamento inoculati dal
nemico. Per questi (il nemico) è connaturale
combattere contro tale letizia e consolazione
spirituale, adducendo ragioni speciose, sofismi
e continue falsità.
Dio dà vera consolazione; il diavolo dà falsa
consolazione. Per quanto si sforzi per riprodur-
re una consolazione come quella di Dio, il ten-
tatore non riuscirà mai a creala perfettamente
uguale a quella di Dio.
È possibile determinare se una consolazio-
ne viene da Dio o dal tentatore, mediante il
suggerimento di Sant’Ignazio: “
Solo Dio può
dare consolazione all’anima senza una causa
previa, perché è proprio del creatore entrare,
uscire e fare mozioni in essa, elevandola inte-
ramente all’amore della sua divina grandezza.
Dico senza causa, cioè senza nessun preceden-
te sentimento o conoscenza di un determinato
oggetto cui possa venire quella consolazione
mediante gli atti propri dell’intelletto e della
volontà
.”
Esiste un particolare tipo di consolazione
che neanche il principe delle tenebre riesce a
simulare: è la cosiddetta consolazione senza
causa previa. Tale consolazione non può che
venire da Dio in quanto nessuno, se non il cre-
atore, ha un tale potere. Per “causa previa” si
intende una esperienza di vita che abbia rife-
rimento ai sensi. Facciamo un esempio: cer-
tamente ognuno di noi, almeno una volta in
vita, si è sentito consolato ammirando un bel
tramonto, ascoltando una parola di amicizia,
gustando un gesto di cortesia inatteso. Queste
esperienze che passano attraverso la mediazio-
ne dei sensi (emozioni, sentimenti, sensazioni
sia interiori che legate ai cinque sensi) possono
essere definite come cause previe che determi-
nano il nascere di una consolazione spirituale.
La consolazione spirituale senza causa previa
si verifica quando non c’è alcuna mediazione
positiva dei sensi.
Ma questa consolazione creata da Dio che
entra e esce dall’anima, perché è proprio del
suo potere essere così muovendosi in essa, ele-
vandola interamente all’amore della sua divi-
na grandezza, e generando in essa una nuova
conoscenza e addirittura una nuova vita, non
vi sembra che sia la consolazione di Maria
all’annunciazione? Una conoscenza inedita,
inimmaginabile, una nuova vita che in lei ha
preso forma. “
E il Verbo si fece carne, e venne
ad abitare in mezzo a noi
”.
Buon Natale a tutti, con mille vere consolazio-
ni.
Don Attilio