Pagina 4 - Il Tassello

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I cinque sensi
“A
scolta Israele!”
È l’inizio della gran-
de preghiera quotidiana dell’israeli-
ta, dell’ebreo praticante, che diven-
ta professione di fede.
“Ascoltatemi, voi che siete in cerca della giu-
stizia, voi che cercate il Signore, guardate alla
roccia da cui siete stati tagliati, dalla cava di
cui siete stati estratti”
dice il profeta Isaia 51,1.
Ascoltare e guardare che cosa? La verità di
Cristo che è venuto a dare testimonianza alla
verità.
Ascoltare e guardare è l’atteggiamento di
colui che attende qualcosa che gli interessa.
“Ma voi non avete mai ascoltato la voce del
Padre”
dice Gesù agli ebrei (Gv 5,37)
Ascoltare chiama in causa la libertà, ognu-
no in piena libertà deve decidere se ascoltare o
rifiutare.
Invece di ascoltare le baggianate della TV,
se ascoltiamo i veri profeti di oggi, abbiamo
le indicazioni per risolvere i tanti problemi dei
nostri giorni.
Ascolta e vedi cosa succede là dove Dio è
estromesso dalla società, dove Dio è strumen-
talizzato ai fini politici, dove la fede è discrimi-
nata, dove chi crede in Dio è per-
seguitato, dove l’estremismo
islamico usa la fede per uc-
cidere in Pakistan, in Iraq, in
India, in Nigeria, in Cina.
Ascolta e rifletti. Sono tanti gli
avvenimenti e le persone da
ascoltare per vivere sag-
giamente, ne scelgo
solo due che mi
sembrano carat-
teristiche: papa
Francesco e le clau-
strali.
Papa Francesco.
A Strasburgo, agli
eurodeputati, martedì 25
novembre, ha lanciato un ri-
chiamo: ha indicato in positivo una Europa
dei diritti e dei doveri, un continente popolato
da cittadini che non scartano i malati termi-
nali, gli anziani senza cura, i bambini uccisi
prima di nascere, anzi si prendono cura delle
fragilità. L’Europa di Francesco è la terra che
riscopre la sua anima buona, dove i lavoratori
non vengono sfruttati, dove gli immigrati ven-
gono accolti e dove la famiglia è unita, fertile e
indissolubile. L’Europa di Francesco mantiene
viva la democrazia dei suoi popoli, non ruota
attraverso l’economia, ma attorno alla sacra-
lità della persona umana ed è bagnata da un
Mediterraneo che è intollerabile che diventi un
grande cimitero.
In definitiva l’Europa di papa Francesco
assomiglia a una pianta che tende i suoi rami
verso l’alto, ma affonda le radici nella terra.
Un’Europa bella, credente e concreta con le
sue leggi che regolano la vita secondo natura.
Certo, questa Europa non sempre esiste e il
Papa è il primo a saperlo, come è emerso dai
suoi discorsi, ma intanto ha dato le direttive.
Più che un rimprovero per ciò che non va, ha
tracciato quasi l’abbozzo di una nuova Costi-
tuzione continentale, una Magna carta dei va-
lori inalienabili che ha unito l’Europa fin dalla
sua origine.
Il papa dà la sveglia all’Europa:
“Da più parti si ricava l’impres-
sione generale di una stanchezza,
di un invecchiamento, di una Europa
nonna e non più fertile e vivace.
Per cui i grandi ideali che han-
no ispirato l’Europa sem-
brano aver perso forza
attrattiva, in favore di
tecnicismo burocratico
delle sue istituzioni”.
Non è
solo un generico ammoni-
mento ma l’invito a una
rifondazione etica del con-
tinente. Ci auguriamo che gli
europarlamentari ascoltino. Noi
potremmo ascoltare tanti al-
Ascolta e medita
Sguardo sulla storia e sul mondo