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Anima e corpo
Anima e corpo
Scrittori liberi
B
elli di nome e di aspetto, paiono
fatti l’una per l’altro. Non ap-
pena pronunciati - l’ultima
sillaba è lì ancora sulle labbra -
sembra già di vederli camminare
per mano, simili come due gocce
d’acqua. Si parla di loro per defi-
nire una totalità o il modo estre-
mo ed esemplare con il quale si
sostiene un ideale, un impegno.
Insieme soffrono o gioiscono. Di una malattia,
nel corpo affiorano i sintomi, nell’anima i disa-
gi. La felicità invece dà appagamento e benes-
sere: il cuore improvvisa rime allegre e le gambe
accennano passi di danza.
Spesso le preghiere nascono così e,
quelle in movimento, sono le più
fantasiose: sorgono spontanee
saltando in equilibrio sopra i
sassi scivolosi di un fiume o rac-
cogliendo more da un cespuglio
selvatico.
Se poi accade che il corpo, stan-
co, ammutolisce e si addormenta,
l’anima gli si stringe ancora più vi-
cino: nella veglia le preghiere, lievi come battiti
di ciglia, vengono raccolte dal vento e portate in
alto oltre le nuvole.
Marisa
allenare anima e corpo
N
el nostro quartiere si
vedono uomini e don-
ne di ogni età corre-
re sul marciapiede, sul ciglio
della strada (e a volte anche
in mezzo alla strada!!) in ogni
stagione, con qualsiasi tempo
meteorologico e a qualsiasi ora
del giorno.
Molti sono organizzati con
accessori più o meno tecnolo-
gici altri sono più semplici
anche nello stesso abbiglia-
mento, tutti, comunque,
s’impegnano seriamen-
te per poter svolgere
questa faticosa attivi-
tà. Certamente tanto
sforzo porterà poi a
dei benefici sia nel
fisico sia nella psiche
di queste persone per-
ché, a mio pa-
rere, il numero
dei praticanti di
questo sport è in
aumento. Senza
dubbio è importante mante-
nere il proprio fisico efficiente
e sano, allo stesso tempo com-
piere degli esercizi di rilassa-
mento e di distacco dalla fre-
nesia degli impegni quotidia-
ni. Lo sport, se fatto con ra-
ziocinio, fa “sentire” il proprio
corpo nella sua potenzialità e
nei suoi limiti, quindi fa cre-
scere il senso della mi-
sura necessario per
affrontare qualsiasi
situazione non solo
sportiva.
Da poco tem-
po, anch’io mi
sto cimentando
in un’attività
fisica, resasi ne-
cessaria per rin-
forzare la mu-
scolatura addo-
minale e prevenire
così i fastidiosi e
molto dolorosi
mal di schiena.
Sarebbe riduttivo definirla uno
sport, ora che la conosco un po’
più da vicino, è un’arte o forse
qualcosa di più… è la danza
classica. Sembrerà molto stra-
no che a una certa età (non
più bambina) ci si possa avvi-
cinare a questa disciplina, ma
nella vita bisogna essere capaci
di stupirsi e lasciarsi stupire.
Ovviamente è una danza che
tiene conto delle limitazioni dei
movimenti causati da articola-
zioni e muscolatura usurate da
posture scorrette, o da traumi
o da un allenamento deficita-
rio. Sto scoprendo così che la
danza è sport, musica, coordi-
nazione, ritmo, geometria, fa-
tica, divertimento. Per danzare
occorre essere molto concen-
trati e quindi essere in grado
di allontanare i propri pensieri
dalla mente, così che si possa
coordinare la contrazione dei
muscoli addominali, necessa-
ri per qualsiasi figura, i movi-