Pagina 9 - Il Tassello

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Opere di misericordia corporali
Alee Oo alee oo
Sala professori
L
a scuola sta cambiando in meglio.
Dopo anni di tagli e di “vacche ma-
gre” con continui tagli di finanzia-
menti all’Istruzione, ultimamente, c’è stata
una inversione di tendenza significativa.
I nuovi finanziamenti e le riforme sembra-
no andare nella direzione di fiducia e spe-
ranza nelle istituzioni scolastiche; vuol dire
che c’è ancora qualcuno che scommette sulla
bontà dell’esistenza della scuola come mo-
tore della società, come quel luogo dove si
educano i cittadini del futuro che saranno in
grado di cambiare l’Italia in un paese mo-
derno e dinamico sotto il profilo culturale,
sociale ed economico.
BUM! Sulle affermazioni appena esposte
Checco Zalone ci potrebbe fare un film dal
titolo
Quo vadi schola?
Si perché spesso più
che un ambiente – la scuola – dove è possibi-
le dissetare la sete di cultura e di formazione
delle giovani generazione assomiglia più ad
una corsia di “rianimazione culturale” dove
tramite le più svariate metodologie si tenta
di dare una scossa (Libera! - le scene delle
rianimazioni con il defibrillatore in Grace
Anatomy sono le mie preferite...) ad una
crescente apatia verso i temi culturali.
Il problema a mio parere è che per
molti aspetti la scuo-
la non è
mai cam-
biata dagli
anni 70/80 e
quindi adesso
il gap tra la
vita reale
e la vita
s c o l a -
stica è
molto ampio.
Un esempio: lo schema iospiegotustudiioti
interrogoches**gahabeccatomequellas*****
adimate è ormai universalmente riconosciu-
to come una modalità di insegnamento (ed
apprendimento) improduttivo e poco signifi-
cativo al fine di una formazione significativa
e duratura.
È uno schema che va bene per pochi alun-
ni e non per tutti. È così, con il passare degli
anni, la scuola ha offerto ad intere genera-
zioni una formazione che ha inciso in modo
positivo nella vita degli italiani in modo
marginale.
Molti adulti la considerano, vista la pro-
pria esperienza di alunni, una cosa + o – inu-
tile, noiosa o addirittura un’incidente di per-
corso.
Dunque ben venga una rivoluzione cultu-
rale nei confronti della scuola perché ce n’è
un assoluto bisogno. Occorre “fare il tifo”
per la scuola anche da comuni cittadini se
vogliamo che il nostro paese cambi dalle
fondamenta che sono i cittadini di domani.
Dai allora tutti insieme adesso urliamo
un VIVA LA SCUOLA VIVA!!!
Andrea