Pagina 1 - Il Tassello

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... Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo
e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un
essere vivente.
(Gen 2,7)
I
primi esseri umani sono noti con i nomi di Adamo ed Eva.
Ma nel testo originale ebraico notiamo delle differenze:
la prima creatura è chiamata
ha ‘adam
= l’essere umano
(con l’articolo). Il termine
‘adam
significa
terra
e nei verset-
ti successivi ricorre sempre con l’articolo determinativo che
precede il sostantivo. Di conseguenza
ha ‘adam
non è un
nome proprio di persona ma un nome generico per indicare
l’essere umano, l’essere della terra, la creatura composta di
terra; più che
terrestre
bisognerebbe tradurre con
terroso
,
fatto di terra e proveniente dalla terra.
E in questa sua creatura, Dio insuffla il suo spirito che ge-
nera la vita e permette all’uomo di cominciare il suo cammi-
no nella esistenza. L’uomo risulta dunque essere una creatu-
ra che in sé ha terra e spirito. L’uomo è l’unica tra le creature
di Dio ad appartenere al mondo naturale e, insieme, a
quello soprannaturale: in quan-
to tale l’essere umano è in rela-
zione stretta con la t e r r a
e con Dio. Per il
credente la rela-
zione dell’uomo
con Dio appare
ovvia; meno scontata è,
invece la relazione con la
terra. Il primo legame che
l’uomo ha è il sentirsi gene-
rato continuamente proprio
nella identità più profonda
Anno XVIII - N. 4
20 marzo 2016
Parrocchia Santa Maria Regina, Busto Arsizio
Pagina WEB: www.santamariaregina.it
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il
T A
S
E L L
O
S
“Rivolgo un invito urgente a
rinnovare il dialogo sul modo in
cui stiamo costruendo il futuro
del pianeta. Abbiamo bisogno di
un confronto che ci unisca tutti,
perché la sfida ambientale che
viviamo, e le sue radici umane, ci
riguardano e ci toccano tutti. Il
movimento ecologico mondiale
ha già percorso un lungo e
ricco cammino, e ha dato vita
a numerose aggregazioni di
cittadini che hanno favorito una
presa di coscienza. Purtroppo,
molti sforzi per cercare soluzioni
concrete alla crisi ambientale
sono spesso frustrati non solo
dal rifiuto dei potenti, ma anche
dal disinteresse degli altri. Tutti
possiamo collaborare come
strumenti di Dio per la cura della
creazione, ognuno con la propria
cultura ed esperienza, le proprie
iniziative e capacità.”
Così scrive
Papa Francesco nella sua lettera
Enciclica
Laudato si’
(14).
Nel nostro piccolo diamo un
contributo perché le idee
circolino e con nuovi stili di vita
impariamo a prenderci cura del
creato. Ognuno di noi dice la sua
dal proprio fascio di luce.
Buona lettura.
La redazione
Editoriale
La misericordia per il nostro pianeta
La terra “casa comune” dell’umanità