Pagina 2 - Il Tassello

Versione HTML di base

2
Scegli (il) bene
Dio è amore, e chi Lo conosce sa cosa signi-
fica amare e mettere in pratica l’essenza stessa
del Mistero divino; Papa Francesco ha richia-
mato la Chiesa intera alla pratica delle Opere
di misericordia corporali e spirituali, mettendo
in moto un processo virtuoso di amore agito
e non solo pensato, dando il via a migliaia di
concrete opere di assistenza, promozione uma-
na, vicinanza e prossimità fattiva. Poche paro-
le, molti fatti. Il tempo delle chiacchiere è fini-
to, e alle parole vuote non crede più nessuno,
parole che lasciano il tempo che trovano. Così,
nell’anno giubilare è stato chiesto che ognuno
trovi una sua azione buona da realizzare con-
cretamente, un’ opera che rimanga, una realtà
che dia forma e struttura e continuità al gesto
della Misericordia perché non rimanga solo un
bel momento affidato alla estemporaneità del
sentimento. Scegli il Bene, dunque, e fa’ che
rimanga nel tempo. Ognuno saprà trovare, an-
che in extremis, quanto giusto da compiere.
Ma tra tutti i gesti di Misericordia, l’uomo
buono sa che quello del perdono è il più gran-
de. Saper perdonare sembra essere il cuore del-
la Misericordia. È l’atto più libero, più creativo
e più costoso di cui si abbia conoscenza. Nulla
è più caro e innovativo dell’atto di perdono.
Dio lo sa, conosce quanto sia impossibile agli
uomini e, per aiutarli in questo compito, man-
da Suo figlio ad essere egli stesso perdono.
Se Dio è amore, Suo figlio Gesù ne è l’azione,
cioè perdono vivente. Lui ha dato la vita per il
perdono e il riscatto dell’umanità intera, ma
c’è un aspetto che non dobbiamo dimenticare.
Noi siamo perdonati da Dio, certo, e tuttavia il
perdono, non viene elargito così, come se fosse
un gioco. Il perdono va chiesto, invocato, sup-
plicato; il perdono va pianto e atteso. Non si
può perdonare chi non desidera perdono e sen-
te di non averne alcun bisogno e si incaponisce
sulla sua presunta verità. Il perdono va chiesto!
Dunque, accanto alla grazia del perdonare
gli altri, occorre quella - ancor più cara - del
chiedere perdono, attendendo con fiducia che
chi te lo deve abbia il cuore di donarlo.
Credo che sia ingenuo - e forse non evange-
lico - dare perdono a chi non lo domandi, pro-
prio per il rispetto infinito della libertà altrui.
Ti amo al punto tale da non porgere un perdo-
no che non sia la risposta ad un tuo desiderio,
cioè il volere essere perdonato. Sarebbe gettare
le perle nel fango, sarebbe sprecare l’amore,
sarebbe imporre un amore non desiderato.
Dunque, non solo perdona, ma anche do-
mandalo. Questa sì che è un’opera di Miseri-
cordia che rimane, una vera e propria opera
d’arte.
Don attilio
S
CEGLI (IL) BENE è lo slogan dell’Anno Oratoriano 2016-
2017
Prosegue il nostro cammino in un anno pastorale in cui sia-
mo ancora chiamati a «lasciarci educare al pensiero di Cristo». Il
passo successivo che ci viene chiesto farà entrare anche i nostri
ragazzi nella dimensione vocazionale della vita. Dopo avere im-
parato a vivere «Come Gesù», siamo chiamati a scegliere bene e a
scegliere il Bene di fronte al suo invito: «Seguimi!».
Ci lasceremo guidare e accompagnare dal brano evangelico del
giovane ricco nel racconto dell’evangelista Matteo (19, 16-21).
Questo invito, a scegliere bene e soprattutto a scegliere Il Bene, Gesù lo rivolse un tempo a un
giovane ricco che gli chiese: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Il
Signore non è rimasto in silenzio ma gli ha indicato la via, svelandogli il suo “pensiero”. Gesù
prende sul serio la domanda, rilanciando a sua volta e introducendolo in un dialogo capace di
trasfigurare il quesito iniziale.
Pastorale Giovanile Fom