Pagina 5 - Il Tassello

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Scegli (il) bene
Musica Maestro!
Sì! di loro, sono veramente fiero
S
ì! Quello di cui vado veramente fiero, è di
dirigere il coro Riso e Canto. Inutile dire che
prova presso la nostra Parrocchia, ormai lo
sanno tutti. Questo coro nato qualche anno fa è
andato sempre più ingrandendosi sia nel numero
dei coristi, sia per l’organizzazione, ma soprattutto
per le iniziative da lui effettuate. Sono ormai anni
che anima le S. Messe che vengono celebrate, nello
stesso giorno, dapprima nel padiglione uomini, poi
nella cappella riservata alle donne, nelle carceri di
S. Vittore a Milano. Effettua anche l’animazione
della S. Messa presso la cappella dell’ospedale di
Saronno. Quello a cui però il coro tiene di più, sono
i concerti per beneficenza che organizza. A Nata-
le 2015 si è esibito infatti a Venegono Superiore,
Santuario di Santa Maria alla Fontana; nel mese di
Maggio 2016 presso il Santuario della “Madonna
dell’Aiuto” a Busto Arsizio. Attualmente, il coro si
sta preparando per il 02 di Dicembre alle ore 21,00:
ci sarà infatti la quinta edizione della rassegna cora-
le “Un Canto per Maria” che si terrà, come ormai è
consuetudine, nella nostra Parrocchia. Ad essa par-
teciperanno anche i cori: “Sursum Corda” e il coro
“Ai preat” di Busto Arsizio, oltre il coro “Voci bian-
che” dell’Accademia Clara Schumann di Olgiate
Olona. Inutile dire che il coro “Riso e Canto” sarà
presente. “Scegli il bene” è il titolo del tema di que-
sta edizione del Tassello, e il mio coro con questo
nome “Riso e Canto” si propone infatti di fare del
bene raccogliendo fondi da destinare a scopi bene-
fici, di aiutare chi soffre, ed i motti “Riso” e “Can-
to” hanno proprio lo scopo di portare una nota di
bene a chi soffre. Quest’anno, durante il concerto
“Un canto per Maria”, il coro proporrà in prima
esecuzione assoluta una canzone che ha come tito-
lo: “Riso e Canto”. La musica e le parole sono state
da me scritte e sottolineano alcuni momenti signi-
ficativi del nostro modo di essere: “A te che soffri
offriamo un canto, a te che speri la gioia di Cristo, a
te che hai fame un piatto di riso” . Quindi come non
essere contento del loro impegno, del loro operato.
“Sì! Ne sono veramente fiero”. Inutile dirvi che vi
aspetto tutti a questo concerto in onore a “Maria”.
Ah dimenticavo: le offerte che si raccoglieranno
durante la serata aiuteranno la nostra Parrocchia
a risolvere le spese sostenute per la sua ristruttura-
zione. Un grazie di cuore anche a tutti gli sponsor
che sosterranno questa iniziativa. Ciao!
Gianfranco
Sala professori
Aria fritta e dintorni
Q
uando mi chiedono che lavoro faccio e rispondo “l’insegnante di religione alle
superiori” in genere mi rispondono con un
“ah interessante!” che dice tutto e dice niente. Dietro quel “ah interessan-
te” spesso c’è il pregiudizio che, in fin dei conti, io mi occupi di aria fritta e rubi lo
stipendio allo stato italiano grazie a degli strani accordi tra la chiesa cattolica e lo
stato stesso. Ogni tanto, invece, rispondo al mio interlocutore “mi occupo del futuro
dell’Italia” certo di creare almeno un po’ di curiosità e di interesse. Quando rispondo
così allora si riesce un po’ a parlare del motivo per cui lo stato italiano mi paga e del
motivo per cui esiste la scuola e l’ora di religione in particolare. La scuola vista da questa prospettiva di-
venta quasi simpatica. Se pensiamo che le menti e i cuori che dirigeranno l’Italia fra 20 anni sono quelli
dei ragazzi delle scuole superiori di oggi, non c’è un minuto da perdere nella loro formazione. Tutto
deve rivolgersi al bene loro e di chi ci sarà in futuro. E tutto questo merita rispetto da parte di tutti, in
primis da noi operatori della scuola, poi dalle famiglie e, più in generale, dalle istituzioni civili. Rispetto
non vuol dire impossibilità di critica o assenza di trasparenza (anche se ci sono molti “nostalgici” che
cercano di resistere e fanno di tutto per rimanere isolati nei loro orticelli), rispetto significa capire la
missione della scuola, parteciparvi, sostenerla e – se necessario – dire anche “questo non va” o “questo
non si fa”. La scuola è un bene comune cerchiamo insieme di farla rendere al meglio.
Andrea