Pagina 9 - Il Tassello

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Natale: la Famiglia di Gesù
Una mamma, un papà, un bambino
A
Ah! Natale! La festa più ricca di luoghi comuni! Qualche esempio? Il bianco Natale
(qualche volta può capitare, ma dalle nostre parti ricordo tanti Natali che tutto sono ma
non bianchi), a Natale siamo tutti più buoni (ma dove?), Natale con i tuoi (sì, e poi per
gli altri 364 giorni non sai neanche se sono vivi)…
Natale festa della famiglia (ma neanche, la si celebra alla fine di Gennaio).
E allora? Cos’è questo Natale? Cominciamo ad uscire dai luoghi comuni, dal turbine dei rega-
li più o meno obbligatori, dalle immagini di quel gioviale signore grasso vestito di rosso e spon-
sorizzato dalla Coca-Cola. Cosa ci resta? Non il compleanno di Gesù, visto che ormai sappiamo
che la coincidenza col solstizio d’inverno è stata una necessità storica dei primi anni del Cristia-
nesimo. Tolte tutte le tradizioni, le favole, le magie, restano “solo” un papà, una mamma ed un
bambino, qualcosa di vero nei secoli eterni, da quando Dio ha deciso di crearci a sua immagine.
Un papà protettivo, una mamma accogliente, un bambino che necessita di quella protezione
ed accoglienza. Personalmente la trovo una delle più belle immagini possibili, per cui faccio un
po’ fatica a capire perché ultimamente, da tante parti, su questa immagine di famiglia arrivino
palate di fango e tentativi di distruzione e denigrazione.
Siamo arrivati al punto che, per la nostra società evoluta, è più conveniente economicamente
per una coppia non sposarsi per avere sovvenzioni, aiuti e sgravi fiscali, che un bambino possa
ritrovarsi due papà o due mamme… A tal proposito anni fa, in tempi non sospetti, ho avuto
modo di avere uno scambio di idee sull’argomento con un mio amico omosessuale felicemente
convivente col suo compagno, che però mai si sarebbe sognato di adottare un bambino; ricordo
che, con in braccio uno dei miei figli, mi avesse commentato il rimpianto di non avere figli, ma
che “ad un bambino occorrono una mamma ed un papà. Punto e basta”.
L’ho sempre rispettato per questa sua onestà intellettuale. A questi bambini desiderosi di pro-
tezione ed accoglienza sempre più spesso mancano l’una, l’altra o entrambe (anche se munifica-
mente surrogate da oggetti sempre più sofisticati e costosi, ma sempre e solo da oggetti).
Basta, sembra lo sfogo di un vecchio barbagianni. Mi devo preparare a celebrare quel papà,
quella mamma e quel bambino con serenità e fiducia, non con astio e rimpianto.
Ricette per Natale non ne proporrò; la concorrenza di decine di riviste pronte a presentare i
piatti più elaborati per far sbalordire amici e parenti è troppo forte e quindi mi ritiro in buon
ordine.
Auguro a tutti di poter festeggiare in semplicità con amici veri e persone cui si vuol bene,
magari anche solo davanti ad un piatto di spaghetti aglio e olio!
Yuk! Yuk!! E buon Natale da Pippo
La cucina di Pippo
Silvio